Gragnano (Sap): “Se dobbiamo mettere in quarantena un turno della volante, poi i controlli chi li fa?”
Genova – La diffusione del Covid-19 tra i poliziotti segue le stesse regole degli altri settori, eppure troppo spesso l’amministrazione sembra dimenticarlo.
“Noi lamentiamo nei nostri confronti la disattenzione di chi è titolato a fornirci gli strumenti idonei per tutelare la nostra salute e non lo sta facendo”, sottolinea il Segretario Provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia, Giacomo Gragnano, che poi punta il dito sul fatto che l’ufficio sanitario della polizia non abbia ancora visto l’ombra di un vaccino antinfluenzale “nonostante le raccomandazioni del Cts”.
E fosse solo questo.
“Possibile che a quasi otto mesi dalla dichiarazione di pandemia non abbiamo ancora i guanti monouso? E il collega della volante che deve fare un controllo documentale come fa?”.
Un problema non da poco spiega Gragnano perché così si rischia il contagio e “se dobbiamo mettere in quarantena un intero turno della volante poi i controlli chi li fa?“.
Si parla, infatti, di almeno 14 agenti. Un numero elevato per un comparto costantemente sotto organico e “con un’età anagrafica avanzata“.
Troppo per chi deve essere sempre in prima linea e affrontare tutte le novità che arrivano da ordinanze e DPCM.
Perché in mezzo all’insofferenza che cova nelle piazze, dove frustrazione e violenza vanno a braccetto, ci sono loro, i poliziotti.
“Nelle piazze ci siamo noi”, conferma Gragnano che poi rivela una certa preoccupazione per come potrebbe evolversi la situazione nel prolungarsi dell’emergenza e del coprifuoco: “Se queste manifestazioni di protesta dovessero allargarsi a macchia d’olio, con queste frange di facinorosi che si infiltrano tra i commercianti, e dico facinorosi perché non sono i commercianti che vanno a far danni, ecco noi saremo lì a far rispettare la legge, da soli”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.