Cremona – La ‘ndrangheta si insinua dappertutto. Avvelena l’economia, la tiene in ostaggio. Manda in necrosi i tessuti sociali onesti e li sostituisce con quelli marci della politica, delle amministrazioni locali e dell’imprenditoria collusa.
E da decenni ormai non è più un fenomeno che si può perimetrare in Calabria.
Una delle tappe importanti nella lotta alle mafie è il maxi-processo “Aemilia” che ha portato nel 2015 sul banco degli imputati la ‘ndrangheta in Emilia Romagna, con le condanne di primo grado nell’ottobre 2018. Il sodalizio ‘ndranghetista coinvolto fa riferimento alla cosca Grande – Aracri di Cutro (Crotone), con epicentro a Reggio Emilia. Il processo ha disarticolato la cosiddetta mafia imprenditrice che mira a prendere il possesso e la gestione delle attività produttive e ottenere appalti pubblici. Nel 2012 la ‘ndrangheta ebbe un ruolo fattivo importante nei lavori di ricostruzione dopo il sisma che colpì duramente l’Emilia Romagna.
Nella scia del processo “Aemilia”, oggi la Finanza di Cremona e di Crotone ha confiscato beni mobili ed immobili per un valore complessivo di 17 milioni di euro appartenenti alla ‘ndrina capeggiata dal boss Nicolino Grande Aracri.
Usura e fatture false
Le indagini, che hanno preso spunto da un episodio di usura perpetrato ai danni di un imprenditore cremonese da parte di un usuraio piacentino, sono proseguite con gli approfondimenti ed analisi dei flussi finanziari, poi confluiti nell’operazione “Aemilia”. In un caso è stato addirittura accertato un prestito sul quale è stato applicato un interesse del 200%: a fronte di 700.000 euro la vittima è stata costretta e restituirne oltre un milione. Tutto ciò è stato possibile grazie all’utilizzo di società fasulle i cui bilanci apparivano perfettamente regolari grazie alla complicità di professionisti conniventi. I finanzieri hanno scoperto fatture false per oltre 20 milioni di euro e i proventi delle attività illecite sono poi stati riciclati nell’acquisto di complessi immobiliari, di strutture turistico-alberghiere, di società agricole, edili immobiliari ed in imprese di trasporti e logistica.
Sequestrati 17 milioni di euro
Nell’operazione odierna, chiamata in codice “Demetra” la Finanza ha sequestrato 28 immobili, ubicati nella provincia di Crotone, 5 società operanti nel settore dell’edilizia, logistica e ristorazione attivi nelle provincie di Crotone, Parma e Vicenza, oltre a macchine agricole, e automezzi, per un valore di 17 milioni di euro.
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