Smantellate due organizzazioni criminali che gestivano la raccolta illegale delle scommesse: 15 arresti e 6 agenzie sequestrate
Palermo – Un giro d’affari da due milioni e mezzo di euro al mese messo a segno dietro lo schermo di agenzie che vantavano regolari concessioni assegnate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
È questo il disegno criminale di due associazioni a delinquere, entrambe guidate da Salvatore Rubino, finito in manette dopo il blitz della guardia di finanza che stamattina, oltre a Rubino, ha arrestato altre 14 persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo delle scommesse e truffa ai danni dello Stato, nonché di trasferimento fraudolento di valori.
Come funzionava la raccolta delle scommesse illegali?
La raccolta illegale delle scommesse avveniva attraverso lo schermo di agenzie che vantavano regolari concessioni assegnate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
In sostanza, i gestori di agenzie abilitate alla raccolta lecita di scommesse “da banco”, in accordo con le consorterie criminali indagate, alimentavano parallelamente un circuito illecito accettando scommesse in contanti dai clienti che venivano convogliate su “conti gioco” intestati a soggetti terzi mediante l’utilizzo di piattaforme straniere illegali.
L’organizzazione generava quindi un circuito vorticoso di flussi finanziari privi di qualunque tipo di tracciabilità e sottratti totalmente al totalizzatore nazionale delle Dogane e dei Monopoli.
In questo modo, riuscivano a sottrarsi all’imposizione fiscale e alle disposizioni in materia di antiriciclaggio.
Chi sono i due gruppi criminali identificati dalle Fiamme Gialle
Il primo gruppo criminale, capeggiato da Vincenzo Fiore e Christian Tortora e composto da Salvatore Barrale, Maurizio Di Bella, Pasquale Somma e Giovanni Castagnetta, sovrintendeva all’operatività di una rete di agenzie, ognuna delle quali riconducibile a soggetti di fiducia soprannominati “master”.
La seconda organizzazione, che pure gestiva centri scommesse attraverso cui operava la raccolta illecita, aveva come figure di rilievo Chianello Rosario e Guarino Michelangelo e si avvaleva della collaborazione di Giovanni Di Noto, detto “Gianfranco”, già tratto in arresto in quanto ritenuto elemento di spicco della famiglia mafiosa della “Noce”.
Di questo gruppo criminale facevano parte anche Davide Catalano, Giacomo Bilello, Pietro Montalto, Antonio Inserra e Salvatore Lombardo.
Le intercettazioni
Tutti i nomi degli arrestati
L’operazione di questa mattina, che ha impegnato 100 militari della Guardia di Finanza, ha portato dietro le sbarre Salvatore Rubino (cl.61),Vincenzo Fiore (cl. 78), Christian Tortora (cl. 76), Rosario Chianello (cl. 72), Michelangelo Guarino (cl. 77) e Giovanni Di Noto (cl. 74).
Arresti domiciliari, invece, per Salvatore Barrale (cl. 57), Maurizio Di Bella (cl. 74), Pasquale Somma (cl. 70), Giovanni Castagnetta (cl. 84), Davide Catalano (cl. 79), Giacomo Bilello (cl. 86), Pietro Montalto (cl. 89), Antonio Inserra (cl. 65) e Salvatore Lombardo (cl. 86).
st
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.