Il Governo Conte supera la prova alla camera con 321 voti favorevoli, sei in più della maggioranza assoluta. 259 i no, 27 gli astenuti.
Al Senato i numeri non tornano. Quota 161 distante
Se alla Camera la fiducia era prevedibile al Senato non è così scontata. Martedì il presidente del Consiglio si presenterà in Senato dove la maggioranza assoluta a quota 161 sembra distante.
Questo Governo per stare a galla ha fatto qualsiasi cosa. ma il dato forse più importante è che la trasformazione del M5S è completata. Da paladini dell’antipolitica, del “vaffa”, da censori del potere a difensori strenui del potere. Una volta assaggiata l’aria soffocante ma inebriante dei palazzi del potere diventa difficile farne a meno Per dirla con un proverbio, lo ammettiamo, un po’ abusato, chi va al mulino si infarina, il governo a trazione 5 stelle nella farina ci si è proprio buttato mani e piedi. Un dibattito, quello di oggi che ha raggiunto vette di inutilità imbarazzanti. Dalle statistiche sui morti di Covid del deputato Molinari della Lega, che ha sottolineato quanto siamo messi male, dopo che il suo leader ha ignorato tutte le precauzioni possibili, al paternalismo mieloso di Del Rio. Vette sublimi raggiunte da Sara Cunial che si è lanciata in un farneticante discorso pseudo storico a Sgarbi che ha parlato di un Presidente del Consiglio non eletto dal popolo. Visto che guadagna oltre diecimila euro al mese dovrebbe almeno studiare un po’. Anche Rosato, padre del “Rosatellum”, in quota Italia Viva, dopo aver messo in crisi il Governo, atto lecito, nella sua dichiarazione di voto ha affermato che il suo gruppo si asterrà.
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