Estradato dall’albania Cekini Ardjan, arrestato lo scorso maggio nell’ambito del progetto
I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘ndrangheta)
Roma – Oggi, all’aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci, i finanzieri dello Scico di Roma e del Gico di Reggio Calabria, con il supporto del Gruppo di Fiumicino, hanno concluso la procedura di estradizione dell’indagato Ardjan Cekini, colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale reggino il 5 dicembre 2019. Cekini, in quell’occasione sfuggì all’arresto. Venne poi catturato con un mandato internazionale nel maggio del 2020.
Operazione Magma
Cekini, accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso e traffico internazionale di stupefacenti, fu indagato nell’ambito dell’operazione “Magma”, coordinata dal Procuratore Giovanni Bombardieri e conclusa nel novembre 2019 con l’esecuzione di 45 misure cautelari per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico internazionale di stupefacenti, detenzione illegale di armi.
La ‘ndrina dei Bellocco
Le attività investigative hanno consentito di destrutturare completamente la cosca di ‘ndrangheta riconducibile ai Bellocco di Rosarno, arrestando tutti i membri di vertice della famiglia. I Bellocco operano nella piana di Gioia Tauro, in Emilia Romagna, in Lazio e in Lombardia. Il gruppo criminale, articolato su più livelli e dotato di elevatissime disponibilità finanziarie, e la principale attività è l’importazione di cocaina. Argentina e Costarica, rapprersentano le principali fonti di approvvigionamento da cui far partire la droga occultata nei container.
Ardjan Cekini, emissario dei Bellocco aveva compito di controllare la merce e organizzare la logistica per il trasposto. Per la ‘ndrina aveva curato l’acquisto in Spagna di 20 chili di cocaina.
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta