L’esposto firmato dai parenti delle vittime e da diverse associazioni genovesi
Nei giorni in cui gli ex dirigenti di ASPI sfilano davanti all’autorità giudiziaria e alzano il sipario sulla politica di Autostrade per l’Italia e del suo ex AD, Giovanni Castellucci, che “si preoccupava dei singoli bilanci e non voleva investire nella prevenzione”, le associazioni presentano alla Procura di Roma un’istanza firmata dal Comitato Zona Arancione Ponte Morandi, CNA Genova e Liguria, l’Unione sindacati agenti e rappresentanti di commercio italiani, Usarci- Sparci, Trasportounito e Assiterminal che, insieme al Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, chiedono il sequestro da parte dell’autorità giudiziaria di Società Autostrade SpA.
“Un atto necessario” per chiarire i risvolti della “gestione economico finanziaria e i suoi risvolti sulla sicurezza delle infrastrutture”, dichiara Egle Possetti, oggi a Genova per dare l’annuncio dell’avvenuto deposito dell’istanza insieme a Raffaele Caruso, l’avvocato che ha seguito il comitato dei familiari delle vittime del Morandi anche nella compilazione della bozza di proposta di legge che tuteli i familiari dei morti per incuria.
“L’istanza è legata a un esposto presentato dalle stesse associazioni nel maggio 2020 alla procura di Genova”, spiega l’avvocato che poi aggiunge: “Un esposto molto coraggioso e che nasceva da un’intuizione importante delle associazioni, cioè che i ricavi dei pedaggi sono stati utilizzati per risarcire gli azionisti con dividendi che andavano oltre il limite stabilito dalle norme comunitarie e non per le manutenzioni”.
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