Magni (CGIL): “La misura è colma, un altro lavoratore questa sera non tornerà alla sua famiglia, non siamo più un paese civile”
Genova – “La misura è colma, un altro lavoratore questa sera non tornerà alla sua famiglia, non siamo più un paese civile” sono le prime dichiarazioni di Igor Magni, Segretario Generale della Camera del Lavoro e Federico Pezzoli Segretario Generale Fillea Cgil Genova e Liguria alla notizia dell’ennesimo infortunio mortale sul lavoro accaduto questa mattina a Genova.
La vittima del 14° incidente mortale in Liguria dall’inizio dell’anno, Davide D’Aprile, lavorava su un ponteggio in via Cecchi, quando, forse a causa del cedimento di una tavola o di una lamiera a cui era legato, è caduto nel vuoto. Inutile l’intervento dei militi del 118 che hanno cercato di rianimarlo.
“Cgil e Fillea si stringono alla famiglia della vittima e inviano le proprie condoglianze ai colleghi e chiedono a istituzioni e politica di investire sulla sicurezza sul lavoro. Da tempo chiediamo risposte al Governo per vincere questa battaglia, che si può combattere solo con investimenti sulle condizioni di lavoro e sulla sua qualità” dichiara Igor Magni. “L’edilizia è un settore martoriato dagli infortuni e da tempo chiediamo maggiori investimenti per il controllo dei cantieri – aggiunge Pezzoli – la sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un diritto di tutto il mondo del lavoro”.
Pezzoli punta il dito sulla carenza di risorse e sulla formazione, ancora troppo spesso relegata ad un mero adempimento formale “Se da un lato il proliferare del numero dei cantieri grazie ai vari bonus e agevolazioni è una buona notizia per il comparto, dall’altro è altrettanto vero che la possibilità per un cantiere di essere visitato da un ispettore diventa ancora più remota”.
Le dichiarazioni del Segretario generale della Cisl Luca Maestripieri sono state durissime: “La morte di un operaio di 54 anni caduto, stamattina, dalle impalcature nel cantiere di lavori edili alla Foce, oltre ad essere un evento dolorosissimo per la famiglia e per tutti noi, è l’ennesimo schiaffo alla sicurezza sul lavoro che, dati alla mano, sta peggiorando”. “Non si può morire per portare a casa il pane, nel 2021 non si può morire di lavoro.
E le statistiche non lasciano dubbi sul fatto di dover intervenire con rapidità per arginare gli incidenti sul lavoro: “Nei primi 7 mesi dell’anno, in Liguria, sono avvenuti 50 infortuni sul lavoro al giorno – aggiunge Maestripieri-. “Di tutti questi, 14 sono stati mortali, in aumento del 6,3% rispetto al 2020. Non si può continuare a lasciare che le cose vadano così, lo dico ad aziende ed istituzioni. Bisogna smetterla di parlare di sicurezza sul lavoro, bisogna cominciare, finalmente, a farla”.
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