Accordo CdP-Autostrade: le interferenze col processo per il crollo del Morandi

Crucioli, L’alternativa c’è: “Rischio patteggiamento se si firma prima della conclusione del processo”

Genova – Se Autostrade torna in mano pubblica prima della fine del processo per il crollo del Morandi, quali saranno le conseguenze per la collettività? L’ago della bilancia della giustizia potrebbe davvero pendere verso il patteggiamento e tagliare fuori la sanzione più grave, quella che prevede l’accusa di dolo?
È una domanda che ci stiamo facendo da quanto è arrivato l’annuncio che Atlantia ha accettato l’accordo con il consorzio formato da Cassa depositi e prestiti, Blackstone e Macquarie e che oggi abbiamo deciso di girare a Mattia Crucioli, senatore dell’Alternativa c’è, che insieme al presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, ha organizzato una conferenza stampa sulla vicenda dell’acquisizione.
“Se CdP e il Ministero dei Trasporti, che è quello che firma la transazione, daranno perfezionamento a questo contratto prima della fine del processo, si arriverebbe all’ipotesi che lo Stato, attraverso la magistratura, sanziona sé stesso”, spiega Crucioli sottolineando che infatti “a quel punto la società è diventata pubblica”.
È chiaro, quindi che si tratta di un’operazione che non andava fatta a monte della pronuncia della sentenza penale “perchè va in qualche modo a inquinare il processo”.
Ma c’è di più.
“Se il giudizio dovesse finire, invece, con la sanzione più grave, quella per dolo, si andrebbe comunque a sanzionare la società dei nuovi soci che siamo noi, lo Stato, e non il vecchio concessionario”.
Cornuti e mazziati, insomma. Un rischio che è balzato agli occhi del Ministro dei Trasporti che oggi tentenna a mettere la firma e anzi chiede il parere all’Avvocatura dello Stato perchè, conclude Crucioli, “ha capito che è tutto scritto e non si scappa”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.