No “Green Pass”, dal 15 ottobre sciopero generale a oltranza: “Non andiamo più a lavorare”

Il movimento “No Green Pass” su Telegram: “Fermiamo i criminali al potere”. A Genova tamponi a prezzi calmierati per i dipendenti AMIU e AMT

Dopo le proteste di sabato scorso, nonostante arresti e due inchieste in corso, non si ferma la protesta del movimento dei cittadini che non vogliono il “Green Pass” come discriminante per entrare nei posti di lavoro. E promettono lotta dura e sciopero generale ad oltranza.
L’appuntamento è in pazza per venerdì prossimo: “Non andiamo più a lavoro  e blocchiamo le strade fino a quando non aboliscono il Green Pass. Siamo milioni, hanno bisogno di noi per mandare avanti il Paese”.

Da venerdì 15 i lavoratori senza lasciapassare verde potranno essere sospesi, ma il rischio è che qualcuno decida di scendere in piazza con mezzi pesanti e bloccare le strade e il Paese. Ma si leggono anche messaggi in cui si invita a non sfilare con gruppi legati all’estrema destra.

A Genova il Comune ha trovato una mediazione

A Genova intanto il Comune, in accordo con le partecipate e i sindacati, si è organizzato per far accedere i lavoratori ai tamponi con tariffa agevolata presso alcune strutture convenzionate.

Da mercoledì 13 ottobre per i dipendenti AMIU e AMT che lo richiederanno ci sarà la possibilità di effettuare tamponi rapidi per l’accertamento della situazione sanitaria personale, in modo da poter prestare regolarmente servizio nel rispetto delle norme di legge.

Ad oggi sono già state individuate le farmacie comunali dove sarà possibile fare il tampone al prezzo di 6 euro, più altri istituti che saranno comunicati a stretto giro tramite canali aziendali, con l’indicazione anche dei prezzi calmierati.

Nel merito l’assessore Campora ha dichiarato che: “Questo accordo è molto importante e testimonia la nostra attenzione verso i lavoratori AMIU e AMT e i cittadini genovesi, che devono continuare a poter usufruire regolarmente dei servizi essenziali erogati dalle due partecipate. L’Amministrazione vuol farsi trovare pronta per l’entrata in vigore dell’obbligo di Green Pass prevista per venerdì e, in questo senso, stiamo lavorando anche con l’assessore Viale per estendere questo servizio a tutte le partecipate e a tutti i dipendenti del Comune di Genova”.

Le linee guida del DPCM

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, su proposta del Ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e del Ministro della salute, Roberto Speranza, ha adottato con dpcm le linee guida relative all’obbligo di possesso e di esibizione della certificazione verde COVID-19 da parte del personale delle pubbliche amministrazioni, a partire dal prossimo 15 ottobre.

Chi ha l’obbligo del Green Pass

“Oltre ai lavoratori dipendenti della singola amministrazione, sono soggetti all’obbligo” di Green pass “i dipendenti delle imprese che hanno in appalto i servizi di pulizia, di ristorazione, di manutenzione, di rifornimento dei distributori automatici, i consulenti e collaboratori e i prestatori o frequentatori di corsi di formazione, come pure i corrieri che recapitano all’interno degli uffici posta d’ufficio o privata. Sono esclusi soltanto gli utenti”, spiegano fonti di governo.

Il datore di lavoro si occuperà dei controlli

Il datore di lavoro sarà libero di organizzare il controllo del green pass che potrà avvenire “all’accesso, evitando ritardi e code durante le procedure di ingresso, o successivamente, a tappeto o su un campione quotidianamente non inferiore al 20% del personale in servizio, assicurando la rotazione e quindi il controllo di tutto il personale”.  Per le verifiche, spiegano sempre fonti di governo, si potrà usare anche la app gratuita Verifica C-19.

Flessibilità per gli orari di ingresso e uscita

Il Dpcm prevede maggiore flessibilità negli orari di ingresso e di uscita.  “Ogni amministrazione, anche al fine di non concentrare un numero eccessivo di personale sulle mansioni di verifica della certificazione verde, dovrà provvedere ad ampliare le fasce di ingresso e di uscita dalle sedi di lavoro del personale alle proprie dipendenze”, affermano fonti di governo. “Sarà quindi consentito il raggiungimento delle sedi di lavoro stesse e l’inizio dell’attività lavorativa in un più ampio arco temporale”.

“Con le linee guida sul green pass, adottate oggi dal presidente Draghi con Dpcm, e con il mio decreto sul rientro in presenza, si completa la cornice per garantire dal 15 ottobre il ritorno della Pubblica amministrazione alla sua piena operatività, a partire dagli sportelli e dal back office”.

Le assenze ingiustificate non saranno retribuite

Per le giornate di assenza ingiustificata, dovute alla mancata presentazione del green pass, “al lavoratore non sono dovuti né la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati, incluse tutte le componenti della retribuzione, anche di natura previdenziale, previste per la giornata lavorativa non prestata”. Lo si legge nelle linee guida sull’obbligo per la pubblica amministrazione. “I giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione di ferie e comportano la corrispondente perdita di anzianità di servizio”.

Il Ministro Brunetta ha sottolineato che: “Grazie alle vaccinazioni l’Italia recupera una nuova normalità, fatta di relazione, innovazione ed efficienza dei servizi a cittadini e imprese. Il rinnovo dei contratti, le assunzioni e la definizione dei Piani integrati di attività e organizzazione (Piao) saranno altra linfa per rafforzare la capacità amministrativa e concretizzare il percorso di riforme e di investimenti avviato con il Pnrr”.

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