Il M5S non vota, PD e Lista Crivello contrari. Bucci: “Facciamo le cose per la città. Il resto è polemica strumentale”
Genova – Il Consiglio comunale ha approvato oggi lo schema di accordo di ristoro tra Autorità di sistema portuale, Regione Liguria, Comune di Genova, Città Metropolitana e Aspi. Il documento, che riguarda i dettagli sui 1.455 milioni di euro che Autostrade investirà in infrastrutture sul territorio, è stato presentato per la prima volta stamattina in commissione senza possibilità di modifica. Da qui le critiche dell’opposizione e la richiesta di sospensiva della delibera da parte del Partito Democratico. Richiesta che è stata respinta con 24 voti contrari (Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Vince Genova e Cambiamo) e 16 favorevoli (Pd, Movimento 5 Stelle, Italia Viva, Lista Crivello e Ubaldo Santi del Gruppo Misto).
Il discorso del Sindaco Bucci al Consiglio prima del voto
“Al capogruppo Movimento 5 Stelle Luca Pirondini vorrei ricordare per l’ennesima volta di avere presentato, all’allora governo Conte, la richiesta di rinunciare al mio stipendio di commissario straordinario alla demolizione e ricostruzione di ponte Morandi. Mi è stato risposto con un decreto della Presidenza del Consiglio, firmato dall’allora ministro Toninelli, che riduceva il mio stipendio del 50%, non essendo possibile portarlo a zero. Io ho una lettera del ministro Toninelli che dice che lo stipendio doveva essere ridotto del 50%.
Ricostruendo la questione della trattativa per il rimborso di Autostrade alla città di Genova, la prima volta che è venuta fuori una bozza di accordo tra Governo (Governo Conte II) e Autostrade per l’Italia (Aspi) è stato nell’agosto 2020, subito dopo l’inaugurazione del ponte, e con nostra grande sorpresa nell’accordo si parlava di 700 milioni di costo del ponte (costato in realtà poco più di 500 milioni). Poi c’erano 150 milioni per Genova e un miliardo e 200 milioni per la riduzione delle tariffe autostradali in tutta Italia: troppo limitativo, si riteneva allora, ridurle nella sola Genova. Noi ci siamo ribellati e a metà settembre il Comune di Genova ha inviato una lettera ad Aspi e al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture un rimborso di un miliardo e mezzo per danni alla città di Genova. La nostra richiesta è stata ritenuta irricevibile e così abbiamo cominciato a negoziare. Risultato: da 150 milioni per Genova siamo passati a 1 miliardo e 455 milioni di euro.
Questi 150 milioni, che erano le cosiddette esenzioni del pedaggio fino al 31 dicembre 2031, non sono mai state applicate, ma erano delle ipotesi per i rimborsi a Genova. Le esenzioni di pedaggio che abbiamo visto tutti si riferivano per una prima parte a quando era crollato il ponte, per una seconda parte invece alla manutenzione autostradale.
Tutto ciò non c’entra assolutamente nulla con questo accordo: è tutta un’altra cosa che verrà stabilita da altri accordi che farà la Regione a tempo debito, quindi questo accordo non ha niente a che vedere con l’esenzione dei pedaggi autostradali. Alla fine siamo passati da 150 a 1.455 milioni di euro per Genova. Chi non è contento lo dica.
Non abbiamo chiesto 3 miliardi perché per gli esperti non c’erano possibilità. Per quanto riguarda la richiesta di costituzione di parte civile, le imputazioni di Aspi e Spea riguardano la legge 231 sulla sicurezza, non riguardano i danni alla città. Dunque la possibilità di avere un rimborso per i danni alla 231 era minima. Questa strada era assolutamente impraticabile per chiunque se ne intenda. L’alternativa al risarcimento immediato era di andare in tribunale con la causa civile, che è cosa diversa dalla costituzione di parte civile che noi manterremo non solo con Aspi e le aziende anche nella parte penale, per ciascuno degli imputati, rispetto a ognuno dei quali abbiamo il diritto a chiedere ulteriori risarcimenti.
Rispetto alla congruità del tunnel subportuale, il progetto è stato rifatto nell’ultimo anno e il valore è assolutamente congruo. Se il costo fosse minore, la differenza sarebbe restituita in altri progetti. Se fosse maggiore, questo costo verrà messo in tariffa e non in pedaggio: il tunnel rimarrà sempre gratuito. La tariffa, distribuita su tutta l’Italia, potrà avere un aumento a livello nazionale nel tempo, andando a comporre gli aumenti tariffari che Aspi ha sempre ottenuto da 20-25 anni a questa parte. Chi stabilisce se i valori siano giusti o sbagliati? L’organo più autorevole: il Mims, Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile.
Abbiamo dibattuto se fosse il caso di venire in Consiglio Comunale perché forse la Giunta poteva approvare la delibera senza passare dal Consiglio Comunale. Una cosa così importante andava discussa in Consiglio Comunale e tutti i 41 consiglieri, comunali, me compreso, si devono assumere a responsabilità di votare sì, votare no oppure astenersi.
L’ultima cosa la dico per rispetto dei parenti delle vittime, con cui abbiamo parlato. Come sapete, molte famiglie hanno accettato il risarcimento. Rispetto questa scelta. Io mi sono chiesto: cosa deve fare la città di Genova? Deve avere i rimborsi, deve avere una cifra significativa avendo sofferto molto. E questa cifra deve servire per lenire le sofferenze. Sarà distribuita equamente a tutti? Non so come facciamo a farlo. Facciamo cose per la città. Investiamo sulla città, questo è il succo dell’accordo. Il resto è polemica strumentale”.
Genova perderà dieci anni di esenzione dei pedaggi sulla A10
Alla fine la delibera passa con 26 voti favorevoli (Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Vince Genova, Cambiamo e Italia Viva) e 8 contrari (Partito Democratico, Lista Crivello e Ubaldo Santi del Gruppo Misto). Il Movimento 5 Stelle, invece, non ha votato.
A leggere il testo la prima cosa che salta all’occhio è che Genova perderà 10 anni di esenzioni dai pedaggi. Previsti inizialmente fino al 31 dicembre 2031, nell’accordo i fondi per la gratuità del nodo autostradale sono previsti solo fino al 31 dicembre 2021.
Piciocchi: “L’esenzione durerà fino a quando ci saranno i cantieri”
Nel merito dell’esenzione l’Assessore Piciocchi ha dichiarato che “L’esenzione dei pedaggi autostradali, collegata ai cantieri, resterà fino a quando ci saranno cantieri in atto e su questo mi pare necessario sgomberare il campo da false mistificazioni a danno dei genovesi. Un conto sono i ristori collegati al crollo del Morandi e altra cosa sono le esenzioni dei pedaggi per i cantieri sul nodo genovese in relazione all’avanzamento del piano di lavori sulla rete. Inoltre, abbiamo già chiesto una nuova contrattazione proprio per le esenzioni legate ai disagi dei cantieri.
Per quanto riguarda lo schema di accordo porta a Genova 1 miliardo e mezzo di euro di ristori post crollo, un punto di partenza decisamente positivo per la nostra città che vede formalizzato un diritto di credito nei confronti di Aspi, a prescindere dal riassetto societario in corso, con garante lo Stato. Inoltre, le opere saranno finanziate da risorse indipendenti dai pedaggi.
Sinceramente non capisco la polemica sollevata da alcuni componenti della minoranza, che evidentemente si sono fermati ai titoli e non hanno letto nel merito i contenuti dell’accordo, e subito cavalcata da chi vuole confondere le acque e disorientare i genovesi. Come ho detto oggi in commissione è ribadito in consiglio, inoltre, ogni accordo è perfettibile e in questo caso l’accordo non è definitivo, ma solo un punto di inizio fondamentale. Rispetto a quanto stabilito nel precedente accordo del 2020 che si limitava al riconoscimento di 150 milioni di ristori sui pedaggi, oggi portiamo a casa, oltre a 200 milioni per la mitigazione tariffaria, un impegno scritto sulla realizzazione di opere infrastrutturali attese da tempo che contribuiranno all’ammodernamento e alla maggiore sicurezza dei collegamenti della nostra città. Un risultato storico per Genova”.
Terrile (PD): “Genova merita un accordo che la risarcisca davvero”
Nessuna garanzia di gratuità del tunnel subportuale
Una buona notizia c’è
Italia Viva ha votato a favore
Italia Viva sempre più vicina alla linea politica di Bucci ha votato a favore della delibera 73 del 18/10/2021 sullo schema di accordo di ristoro tra Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Regione Liguria, Comune di Genova, Città Metropolitana di Genova e Autostrade S.p.A. per i danni subiti a seguito del crollo del ponte Morandi.
Mauro Avvenente, capogruppo ha dichiarato che “auspica un miglioramento della bozza. La strada maestra tracciata dall’immane tragedia del crollo del ponte Morandi può, in primo luogo, essere estesa a tutte le realtà abitative poste in prossimità di infrastrutture di cui subiscono la presenza. Il nostro partito mira pragmaticamente al fare. Siamo convinti che questa operazione in nessun modo possa risarcire il dramma delle famiglie delle 43 vittime e quindi riteniamo che il Comune di Genova debba mantenere la sua costituzione a parte civile nel processo in corso.
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