Perizia affidata al super consulente del caso Gambirasio
Genova – A venticinque anni dal delitto, c’è una svolta nell’indagine sull’omicidio di Nada Cella, uccisa il 6 maggio 1996 a Chiavari.
Secondo la Procura, a straziare Nadia sarebbe stata una donna, Annalucia Cecere, ex insegnante destituita dal servizio nel 2017 per motivi disciplinari, che oggi ha 53 anni e a quanto si apprende è indagata per omicidio volontario.
Dietro il delitto, la gelosia per la vittima, anche in campo professionale. La giovane, allora 25 enne, era stata trovata uccisa all’interno dello studio del commercialista dove lavorava.
Avvisi di garanzia anche allo stesso commercialista, Marco Soracco, e a sua madre, Marisa Bacchioni. Sono entrambi accusati di false dichiarazioni al pubblico ministero.
La nuova indagine sui reperti di Dna trovati sulla scena del delitto
Da quanto appreso la nuova indagine sul caso, archiviato nel 1998, è partita mesi fa. Degli accertamenti sono incaricati gli uomini della Squadra mobile di Genova guidati dal procuratore capo facente funzioni Francesco Pinto insieme al pm Gabriella Dotto, approfondimenti che coinvolgono anche il Gabinetto regionale della polizia scientifica e il centro operativo dei servizi di Polizia scientifica di Roma.
“Ci sono da fare accertamenti tecnici non ripetibili su materiale sequestrato all’epoca – ha spiegato il procuratore Pinto – vista la mole notevole di attività li abbiamo divisi tra una consulenza scientifica ed una affidata al professore Emiliano Giardina”. Giardina è il genetista che collaborò alle indagini sul caso di Yara Gambirasio.
I sospetti su Annalucia Cecere
Sono diversi gli elementi, analizzati dalla criminologa Pesce Delfino e dagli investigatori della mobile, che hanno portato la procura di Genova a sospettare Annalucia Cecere per l’omicidio di Nada Cella. La donna, 53 anni, era stata indagata fin dall’inizio ma era poi stata archiviata subito. In casa gli investigatori dell’epoca avevano trovato in un cassetto alcuni bottoni uguali a quello ritrovato sotto il corpo della segretaria. Bottoni di una giacca maschile che la presunta assassina avrebbe tolto e conservato perchè di valore.
Di più. Due testimoni, quella mattina del sei maggio 1996, l’avrebbero vista passare dalla strada dello studio di Soracco intorno all’ora del delitto.
Cecere aveva conosciuto Soracco a un corso di ballo e poi lo avrebbe rivisto in alcune serate in discoteca. Secondo gli investigatori, la donna si sarebbe invaghita del commercialista e avrebbe cercato di prendere il posto di Nada come segretaria per entrare nelle sue grazie. Dopo l’omicidio ha lasciato Chiavari per trasferirsi in Piemonte.
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