L’uomo è ritenuto socialmente pericoloso sulla base di un curriculum criminale ultratrentennale ed è indiziato di appartenere a una cosca di ‘ndrangheta
La Direzione Investigativa Antimafia, su disposizione del Tribunale di Reggio Calabria, ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni nei confronti di Antonello P., residente nel comasco.
La misura cautelare è l’esito di approfondite indagini patrimoniali delegate al Centro Operativo DIA di Milano dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria nei confronti dell’intero nucleo familiare del soggetto. Quest’ultimo è stato ritenuto socialmente pericoloso sulla base di un curriculum criminale iniziato nel 1988 durante il quale oltre a riportare numerose condanne per reati predatori – associazione per delinquere, ricettazione, rapine e furti anche di auto di lusso -, è risultato gravemente indiziato di appartenere alla ‘ndrina Coco-Trovato che opera nel territorio di Lecco.
Di più. Antonello P. era già stato indagato nell’ambito dell’operazione antimafia Alchemia coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, che nel luglio 2016 aveva portato all’arresto di 40 soggetti affiliati e contigui alla cosca Raso-Gullace-Albanese. In questo contesto, lo stesso venne ritenuto partecipe nel favorire l’attività imprenditoriale del sodalizio criminale quale socio occulto in alcune aziende al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione.
Ulteriori indizi sono emersi dall’analisi della DIA su numerose segnalazioni di operazioni finanziarie sospette che hanno messo in luce i collegamenti fra tre società di giochi e scommesse intestate alla moglie ma riconducibili all’indagato e alla criminalità organizzata.
La ricostruzione della situazione economico-finanziaria dell’intero nucleo familiare ha evidenziato che i beni sequestrati oggi dalla DIA sono il frutto o il reimpiego di attività illecite e sono stati acquistati, costituiti, capitalizzati ed alimentati in costanza di sperequazione rispetto ai redditi dichiarati.
Inoltre sussistendo motivi di particolare gravità, con il provvedimento di oggi il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto nei confronti dello stesso l’applicazione provvisoria dei divieti previsti dal codice antimafia con cui in sintesi viene esclusa la possibilità di ottenere licenze o autorizzazioni di polizia e di commercio.
Il sequestro, che è stato eseguito con la collaborazione dell’organo collaterale svizzero nell’ambito delle ordinarie procedure di cooperazione internazionale, ha riguardato posizioni finanziarie e quote azionarie relative a 8 società di scommesse con sede legale a Milano, Roma e nel Canton Ticino, attive nel campo del settore delle scommesse e delle lotterie. Nel dettaglio le società interessate dal provvedimento risultano capitalizzate complessivamente per oltre 6 milioni di euro e nell’ultimo biennio hanno conseguito volumi d’affari per oltre 15 milioni di euro.