Udienza numero 64, gli ultimi testimoni depongono davanti alla Corte d’Assise di Bologna presieduta da Francesco Maria Caruso
Bologna – Il 12 gennaio scorso, La Corte d’Assise di Bologna ha deciso di ascoltare nuovi testimoni e di riconvocare altri due testi già sentiti. Si tratta di Vincenzo Vinciguerra, ex membro di Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale, e di Sergio Picciafuoco, criminale comune vicino all’estrema destra, che oggi è stato sottoposto a un confronto in aula con Paolo Bellini, accusato della strage del 2 agosto 1980.
Picciafuoco: “Dici solo falsità, chi ti conosce”
“Dici solo falsità, chi ti conosce”. Queste le parole che Sergio Picciafuoco, pluripregiudicato vicino agli ambienti dell’estrema destra, imputato per la Strage di Bologna e poi assolto con sentenze passate in giudicato, ha rivolto all’ex Nar Paolo Bellini nel corso dell’udienza di oggi.
Il confronto tra i due è stato acceso e durante la testimonianza di Picciafuoco è anche emerso un verbale del gennaio 1996 in cui l’uomo, ascoltato dal Pm Paolo Giovagnoli, raccontò che nel novembre del 1990, uscito dal lavoro, era stato aggredito da Roberto Savi, il capo della banda della Uno Bianca. Picciafuoco riconobbe il suo aggressore tra sei diverse foto che gli vennero mostrate dagli investigatori dell’epoca.
La testimonianza è proseguita tra le schermaglie con Bellini. Picciafuoco, infatti, nega di averlo incontrato a Reggio Emilia nel 1990, come invece sostiene un rapporto della polizia e lo stesso Bellini. Il secondo, invece, a sua volta, lo accusa di far parte dei servizi segreti e di avergli chiesto soldi e armi. Spesso la deposizione è stata interrotta a causa dell’atteggiamento reticente del testimone che più volte ha minacciato di abbandonare l’aula.
Vinciguerra: “La responsabilità è di Mambro, Fioravanti e Ciavardini”
“Sulla strage di Bologna ho sempre saputo con certezza matematica della responsabilità di Francesca Mambro, Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini”.
Ad affermarlo è Vincenzo Vinciguerra, ex esponente di Ordine Nuovo e di Avanguardia Nazionale, ascoltato oggi nella seconda parte dell’udienza del processo ai mandanti della strage di Bologna. L’uomo, detenuto nel carcere di Opera dove sta scontando l’ergastolo per la strage di Peteano del ’72, ha aggiunto che “tutti i terroristi neri sono stati strumentalizzati dagli uomini dello Stato. L’estrema destra italiana ha sempre lavorato per lo Stato, convinta di avere poi una gratifica”.
L’ex terrorista nero era stato già convocato nell’ambito di questo processo, ma aveva sempre dichiarato di non voler riferire determinati dettagli. Condotta che ha rispettato anche nell’udienza di oggi.
A fine udienza, è stato fissato il termine di mercoledì prossimo affinché la Corte si esprima sulla possibilità di disporre una nuova perizia non di parte sul video girato in stazione da un turista la mattina della strage (in copertina il frame), in cui compare un uomo che secondo la Procura generale sarebbe Bellini. Infine è stata respinta la richiesta dei difensori di Bellini di sentire come testimone l’ex presidente della commissione parlamentare Stragi, Giovanni Pellegrino. Vista la presenza di una relazione del lavoro della commissione, firmata da lui, la sua testimonianza, secondo i giudici, non aggiungerebbe ulteriori elementi significativi.
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