Ricordo i giardinetti di via Borgoratti e la fabbrica di biscotti, lì vicino. Ho ancora nel naso il profumo dolciastro che arrivava dal forno e mi pare di sentire nelle mani la consistenza della pasta, che i fornai regalavano a noi bambini per giocare.
Ricordo che il ghiacciolo costava 50 lire e noi, dopo averlo mangiato, controllavamo il bastoncino con la speranza di trovare la scritta ‘omaggio’, che dava diritto al raddoppio.
Ricordo l’asilo (nessuno lo chiamava ‘scuola materna’) e la chitarra di plastica che spaccai sulla testa di un bambino impertinente , guadagnandomi il nomignolo ‘Silviaccia’ ma anche il rispetto di tutti i maschietti della classe.
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Era già bellissima da piccina, nella foto da sola è già la Silvia di sempre