Genova – Incredibile ma vero: ci voleva il morto perché i Vigili del Fuoco di Genova potessero ottenere dal Ministero dell’Interno uno stanziamento di 40.000 Euro per l’acquisto di due cuscini soccorso alienati.
“Era dal 2016 – puntualizza Stefano Giordano, consigliere comunale del M5S e membro del Coordinamento Nazionale USB dei Vigili del Fuoco – che l’USB aveva fatto richiesta per intraprendere un percorso a livello di investimento economico anche per i cuscini soccorso alienati”.
I soldi, però, sono arrivati solo qualche giorno dopo il tragico suicidio del 9 aprile, quando un trentaquattrenne di nazionalità franco-tunisina si è ucciso gettandosi dal Ponte Monumentale (QUI il nostro articolo).
Una situazione, quella dei pompieri genovesi, che certamente non si risolve con questo stanziamento una tantum: “A Genova c’è 1 soccorritore ogni 15.000 abitanti e l’età media è circa cinquant’anni. – continua Giordano – Anche i mezzi hanno mediamente venticinque anni di età e non ci vuole una grande scienza della prevenzione per capire che i Vigili del Fuoco sono un elemento che è stato tagliato orizzontalmente, certo questo è accaduto anche ad altre parti del pubblico impiego, ma non dimentichiamo che i Vigili del Fuoco dovrebbero essere un’offerta di protezione da parte dello Stato per il cittadino“.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.