Genova – Il porto di Genova è il più grande porto d’Italia per estensione. Esso, infatti, occupa una superficie totale di 7 milioni di metri quadri circa e ha 22 Km di banchine, tra le calate passeggeri e i terminal contenitori del VTE e del SECH.
Chi si occupa di pattugliarlo è la Polizia di frontiera, con ambiti di intervento che non si limitano ovviamente al solo controllo dei titoli di viaggio dei passeggeri. Basti soltanto pensare a tutte le merci che ogni giorno sono in arrivo o in partenza con navi, aeromobili e autoarticolati.
Lo stesso vale per l’aeroporto che, tra l’altro, vedrà ai primi di giungo l’inaugurazione di una rotta sensibile, quella per Tel Aviv.
Abbiamo chiesto a Roberto Traverso, Segretario del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia (SIAP), se e quanto sia complesso gestire le operazioni di controllo del traffico extra Schengen, sulle quali pesa la carenza di personale, in un momento delicato di allarme terrorismo e con l’avvicinarsi delle vacanze estive.
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.