Genova – Emergenza, una parola chiave nella storia di un Paese in deroga come il nostro, dove la gestione delle urgenze permette di creare vuoti in cui tutto è possibile e trasforma in definitive soluzioni presentate come temporanee.
Per questo i residenti e il Comitato Lungomare Canepa sono in allarme: cosa ne sarà di loro dopo l’emergenza? Resteranno le sei corsie di oggi o saranno ridotte a cinque come promesso? E gli autoarticolati? Una volta ricostruito il viadotto sul Polcevera, la strada dell’ILVA resterà aperta al traffico pesante?
A rassicurare chi, in Lungomare Canepa, ci abita ed è costretto ogni giorno a subire il rumore e lo smog di un traffico da circuito automobilistico, è intervenuto Renato Falcidia, Presidente del Municipio Centro Ovest, che ha confermato il ritorno alle cinque corsie.
Quanto all’uso della strada interna all’ILVA, invece, abbiamo chiesto al Sindaco Bucci che è rimasto possibilista ma al momento non ha informazioni concrete.
Nell’attesa delle risposte, il Comitato non starà con le mani in mano e promette battaglia: “Capiamo lo stato di emergenza, capiamo tutto, ma anche noi vogliamo essere tutelati”.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.