Genova – C’è bisogno di intervenire subito per mettere in sicurezza i viadotti che attraversano la Liguria e, in una visione più lungimirante, l’Italia intera. È di oggi pomeriggio, infatti, la notizia di un altro intoppo che interessa Autostrade per L’Italia: il viadotto Leira della A26 perde pezzi che finiscono su via Ovada, la strada che collega Voltri al Comune di Mele.
Ma non è tutto qui il problema. È più ampio e quindi grave.
Il viadotto Morandi, ultimo per data ma il più rilevante per le vittime, è solo l’ennesimo esempio di come in Italia si siano intrecciati interessi, affari, tariffe, mafie e clientele.
Scorrendo il dossier dell’Operazione “Pandora” si scorgono i nomi, sempre gli stessi, che intrattengono rapporti con funzionari pubblici e famiglie attenzionate dagli inquirenti per appalti e “arbanelle” di acciughe.
E la politica non sta a guardare, anzi partecipa attivamente, prende voti e offre favori.
I nomi si sanno, i sospetti ci sono, alcune condanne anche. Eppure non basta.
Bisogna diventare un paese serio, e non far finire tutto come per il DC9 Itavia abbattuto tra Ponza e Ustica.
La politica ha l’urgenza di cambiare i suoi paradigmi, di tornare a lavorare con una visione lungimirante e recuperare credibilità.
fp
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.