Ecco il nuovo Morandi, Renzo Piano: “Per ora lo chiameremo Il Ponte”

Il plastico del nuovo Morandi si spezza durante la presentazione del progetto di Renzo Piano, Bucci: “Non cominciamo così, per favore”

Genova – Oggi, nella sala Auditorium di Regione Liguria, l’architetto Renzo Piano, insieme al Governatore e commissario delegato per l’emergenza Giovanni Toti e al sindaco di Genova Marco Bucci, ha mostrato alla stampa la sua idea di ponte mentre ai lati della sala affollata spiccava su fondo blu il plastico del nuovo Morandi.

Giovanni Toti: “Nuovo ponte entro il 2019”
“Due cose vorrei comunicare oggi. Ringraziare la concessionaria, Società Autostrade, e Fincantieri che metterà al lavoro tutto il suo know-how e le sue maestranze genovesi.
La priorità è costruire rapidamente per ridare alla città la sua completa viabilità, naturalmente con tutti i criteri di sicurezza del caso.
Stiamo pensando a un piano di smontaggio per la demolizione in modo da far rientrare gli sfollati a prendere le loro cose prima di passare alla demolizione e alla ricostruzione. Una parte della demolizione potrà andare a sovrapporsi con la ricostruzione e quindi entro la fine di settembre ci impegniamo a cominciare. L’idea è che sarà pronto entro il 2019″.
“Inoltre”, ha continuato ancora Toti, “pochi istanti fa Arcelor Mittal ha chiamato per dire che sono disponibili, con Ilva, a lavorare per fornire i migliori acciai a questo ponte”.

Marco Bucci: “Oggi annunciamo un concorso internazionale per i luoghi sotto il ponte, da riqualificare”
“Oggi è un bel giorno perché abbiamo tutte unite un team di aziende del territorio. La nostra visione è quella di una città più bella di prima, anche l’area sottostante. Oggi annunciamo un concorso internazionale per il quartiere del Campasso e per tutta la zona sotto il ponte che sarà riqualificata. Ad autunno dell’anno prossimo vorremmo poter guidare sul ponte e sono sicuro che così sarà”.

Giovanni Castellucci, AD di ASPI: “Il vero costo di questo progetto è il tempo”
“Riunione costruttiva, abbiamo verificato che in questi 20 giorni tutti abbiamo pensato a come dare a Genova un ponte nel quale riconoscersi. Ci sembra di poter già anticipare che dalla riunione di questa mattina è nata una squadra, con Fincantieri, Regione e Comune, in grado di dare una soluzione rapida e di qualità”.
Poi, rispondendo ai giornalisti Castellucci, che da ieri risulta inserito nella lista degli indagati per il crollo, ha aggiunto qualche particolare: “Il vero costo di questo progetto è il tempo che passerà prima di poter procedere con la ricostruzione. Per la ricostruzione è in previsione la costituzione di un consorzio, ma i dettagli sono ancora da definire”.

Giuseppe Bono, AD di Fincantieri: “Guardate il plastico, questa è la sezione di una nave”
Quando ho detto che eravamo disponibili a costruire il ponte tutti si sono meravigliati, ma guardatelo, quella è la sezione di una nave!
Questo ponte lo merita la città, i genovesi, i morti, e lo merita tutta l’Italia. Noi non dobbiamo rammendare l’Italia, dobbiamo dimostrare che sappiamo fare grandi cose”.

Renzo Piano: “Questo ponte per mille anni deve rappresentare l’elaborazione del lutto”
“Il lavoro di queste tre settimane è stato fatto con l’idea che si dovesse essere veloci. Ma velocità non significa superficialità. Il nuovo ponte deve durare mille anni, e non è una battuta, e sarà un ponte d’acciaio. Un ponte d’acciaio oggi raggiunge fino a 50 anni di garanzia. Guardate il ponte di Brooklyn.
Deve essere sobrio, semplice, normale, ma non banale. Genova è una città speciale, con un carattere ritroso e pudico e quindi questo ponte deve essere così ma anche diverso.
Il ponte è caduto, è caduto tante volte. Ha trascinato con sé 43 vittime, ha creato 600 sfollati, ha diviso in due la città.
Il cordoglio deve trasformarsi in qualcosa di più profondo, diventare l’essenza di qualcosa. Questo ponte per mille anni deve rappresentare l’elaborazione del lutto.
Un cantiere è un luogo di coesione, d’orgoglio. Genova è superba perché è straordinaria, è capace di rinascere, non si è mai persa, ha sempre trovato coraggio. Questo ha a che fare anche con il disegno del ponte.
Sì, c’è qualcosa di una nave in questo ponte.
È un ponte che deve raccogliere energia durante il giorno e renderla di notte. Deve essere una presenza che conforta la città. La sua bellezza non deve essere estetica ma nell’essenza e deve celebrare il fatto di essere stato teatro di una tragedia e di essersi trasformato poi in qualcos’altro”.

La conferenza stampa si conclude con un dettaglio sul nome, sottolineato da Renzo Piano: “Il ponte non ha ancora un nome, per ora lo chiameremo Il Ponte”.

Il plastico del nuovo Morandi rotto da Castellucci sulla scrivania della Regione

Poi le cose precipitano, nel vero senso della parola, con Castellucci che al momento della presentazione del plastico del nuovo Morandi rompe il modellino di Piano, che finisce sparso sulla scrivania.
A sdrammatizzare ci prova il Sindaco Bucci con un amichevole: “Non cominciamo così, per favore”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.

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