Genova – ” Ti devo parlare, prendiamoci un caffè”.
È un modo tutto italiano di discutere di problemi anche importanti e così davanti a un caffè si sistemano o si peggiorano le cose. Se la confidenza è molta e l’affare importante, si sfocia in un “ci vediamo per colazione”.
Ieri a Borzoli c’è stata la protesta dei cittadini che, soffocati dal traffico e dallo smog, rischiano la pelle ogni volta che escono di casa.
Alcuni automobilisti non hanno gradito, qualche insulto ai manifestanti è volato ma, si sa, è difficile che altri combattano le tue battaglie se non sono direttamente interessati.
Magari chi ha urlato contro il centinaio di persone esasperate in corteo si chiede, quando arriva a casa, perché non abbia la solidarietà dei genovesi quando un “suo” problema non viene preso in considerazione.
Ieri con l’amico e collega Michele Galante siamo stati anche redarguiti, con arrogante ignoranza, da un dipendente Iplom che, seccato per aver fatto un po’ di coda, ha pensato bene di prendersela con noi che facevamo le riprese fermi davanti all’ingresso del deposito: “Spostatevi da qui perché siete su una proprietà privata dovete andare in strada!”.
Magari un giorno la sua strafottenza svanirà nel bisogno di raccontare all’universo mondo, che se ne fregherà, un suo diritto leso.
Ma tornando al caffè, finita la manifestazione pensavo alle colazioni del Sindaco, fatte di prima mattina, per favorire un democratico faccia a faccia con i cittadini. Tutto sommato anche a Borzoli e a Fegino il caffè è buono e la focaccia pure.
In questi giorni si è parlato di interruzione di servizio pubblico per la vicenda di Felice Dino Cadè, denunciato, appunto, perché ha ritardato il servizio di trasporto pubblico dell’AMT. Non entriamo nel merito della questione che finirà in tribunale e vedrà solo sconfitti, ma nella foto in copertina mettiamo una sequenza fotografica di stamattina che illustra bene come il concetto di “Interruzione di pubblico servizio” sia complesso.
fp
Sulla vicenda di Felice:
Protesta in via Borzoli: senza marciapiedi siamo prigionieri del traffico
Protesta in via Borzoli: senza marciapiedi siamo prigionieri del traffico
Protesta in via Borzoli: senza marciapiedi siamo prigionieri del traffico
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.