Genova – Non si ferma il ruggito del Ponente. Dopo il flash mob anti smog di domenica mattina in Lungomare Canepa, ieri le donne di Cornigliano si sono incontrate ai giardini Melis per manifestare il malcontento di tutta la delegazione, preoccupata non solo per le possibili ricadute sulla salute e la vivibilità del quartiere che deriverebbero dalla costruzione del nuovo depuratore, ma anche per le voci sul trasferimento dei depositi chimici Carmagnani e Superba.
“Vogliono rendere Cornigliano peggio di come era prima“, spiega Giovanna Regoli, figura storica della lotta alla cockeria, che poi precisa: “Ci siamo mangiati il carbone col cucchiaio. Secondo come tirava il vento ce lo sentivamo scricchiolare in bocca. Adesso basta, Cornigliano ha già dato”.
È un disagio profondo quello che manifestano i corniglianesi, legato alle speranze di una riqualificazione promessa ma sempre più lontana e misto alla paura di ritrovarsi ancora una volta a cosa fatte, senza poter più dire la loro.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.