Stalin scriveva anche poesie

Stalin scriveva anche poesie.

Scriveva bellissimi versi bucolici che parlavano di allodole ed usignoli, di rosa e di viola, di albe. Era lui, detto Soselo, meglio conosciuto come Stalin.

Era georgiano, nato a Gori nel 1879 da una domestica e da un calzolaio ed a sedici anni faceva il seminarista. A quell’età firmò le sue prime poesie col nome di Soselo, un diminutivo traducibile in italiano col nome di Peppino. Fra i suoi versi si legge una frase premonitrice sul destino del bel giovane: “muove il Creatore il suo disegno grande”.

Da lì a breve Soselo verrà espulso dal seminario di Tiflis per la sua passione  nella frequentazione di un circolo marxista clandestino.

Dopo quella espulsione il mondo non sarà più lo stesso.

Al nascere del partito nazionalsocialista in Germania una volta Heinz Neumann, uno dei capi del Partito comunista tedesco andò a trovare Stalin, allarmato perché nel 1932 Adolf Hitler aveva deciso strenuamente di sradicare il comunismo dalla Germania e in questo modo aveva ricevuto consistenti donazioni alla causa della nascita del nazionalsocialismo. Stalin, che si trovava nella sua casa di villeggiatura in Crimea lo osservò senza particolari emozioni e gli spiegò che lo sviluppo del nazionalsocialismo in occidente poteva rappresentare per l’Unione Sovietica un’opportunità per sviluppare il socialismo senza disturbi esterni.

Uomo colto, divorava libri in perfetta solitudine nella sua dacia di Zavidovo, sempre in timore di attentati, ormai con la terra bruciata attorno a sè e senza amici. Affascinato dalla letteratura sacra della sua terra, Tolstoj, Puskin ed altri, si faceva portare a mucchi dai suoi segretari libri presi in prestito in biblioteche pubbliche. I libri divennero il suo mezzo di comunicazione febbrile, con continue annotazioni. Gli antichi compagni, i confidenti erano tutti morti o… fatti eliminare.

Mauro Salucci è nato a Genova. Laureato in Filosofia, sposato e padre di due figli. Apprezzato  cultore di storia, collabora con diverse riviste e periodici. Inoltre è anche apprezzato conferenziere. Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive di carattere storico. Annovera la pubblicazione di  “Taccuino su Genova” (2016) e“Madre di Dio”(2017) .   “Forti pulsioni” (2018) dedicato a Niccolò Paganini è del 2018 e l’ultima fatica riguarda i Sestieri di Genova.

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