Detriti Morandi, per Bucci è tutto risolto ma il RINA chiede altre analisi. Ancora scontri in Comune

Genova – Ancora tumulti in Sala Rossa. È accaduto questa mattina, durante la Commissione per discutere dello smaltimento dei detriti di ponte Morandi, non appena si è saputo che il Sindaco Bucci, a margine dell’inaugurazione del Center for Human Technologies di Erzelli e dunque non presente in aula, aveva dichiarato risolta la questione con un semplice: “I rifiuti sono tutti sistemati. Sappiamo dove metterli”.

Questo subito dopo che Simone Gambula, ingegnere del RINA Consulting S.p.A. che si è aggiudicata il contratto per la supervisione dei lavori per il nuovo ponte autostradale di Genova, aveva chiarito in Commissione che “adesso si devono fare le analisi per la classificazione dei detriti” e che dunque decisioni sul piano di smaltimento non ce n’erano.

Inevitabile il tumulto nell’opposizione che ha chiesto la sospensione dei lavori dell’assemblea o il rientro di Bucci in Consiglio. A questo punto, alla presidente della Commissione V “Territorio e Promozione delle Vallate” Marta Brusoni, non è restato che mandare tutti a casa.

“Uno scollamento inaccettabile fra le dichiarazioni del sindaco e commissario Marco Bucci e quanto veniva risposto in aula da chi rappresentava la struttura commissariale”, si infuria la capogruppo PD Cristina Lodi che poi aggiunge: “In Commissione nessun membro della struttura commissariale è stato in grado di dare informazioni sul cronoprogramma, è stato solo affermato che sono in corso le analisi sui materiali, aggiungendo che saranno avviate le procedure di campionamento dei rifiuti. Finora, quindi, rispetto a quanto è stato riferito in commissione, non è neppure stato effettuato il campionamento dei rifiuti, se non per la sola ricerca dell’amianto”.

Quindi conclude con un bel po’ di veleno: Dopo l’esposizione mediatica mondiale dello spettacolare crollo, il commissario e l’amministrazione hanno rallentato il passo senza prendere ad oggi alcuna decisione sui detriti con cui quotidianamente tocca convivere. Ma ormai le telecamere sono spente”.

Simona Tarzia

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.