Genova – Con 17 voti favorevoli, 1 astenuto (Enrico Pignone di Patto Metropolitano) e 1 contrario (Claudio Villa, sempre del gruppo Patto Metropolitano), nella serata di ieri il Consiglio Metropolitano ha approvato la proposta di “individuazione della modalità di gestione della concessione del servizio di trasporto pubblico locale extra-urbano tramite affidamento in house providing ad Amt SpA e approvazione della fusione per incorporazione di Atp Esercizio Srl in Amt SpA“.
A rispondere ai dubbi, espressi anche in Consiglio Comunale, sull’opportunità di votare due delibere, una per consiglio appunto, prima ancora che ci sia stata la votazione in ATP Esercizio, è il Sindaco Bucci: “La fusione prevede delle tappe su cui non possiamo discutere: prima si va nei due consigli e si approva che vogliamo farla, dopodiché si fanno le assemblee delle due aziende e se le determina sono positive si fa la fusione. Tra il consiglio e la fusione deve esserci per forza l’accordo sindacale, che è quello abbozzato martedì ma che verrà integrato prima della fusione, quindi la notifica all’AGCOM – l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni -, e l’iscrizione al’ANAC – l’Autorità nazionale anticorruzione – per l’affidamento in house”.
Poi sulla necessità espressa dalla consigliera di Coalizione Civica per la Città Metropolitana, Daniela Tedeschi, di dare indirizzo agli uffici di avviare le procedure di fusione per incorporazione previa presentazione del Piano di Integrazione, il Sindaco Metropolitano ha ribadito che le procedure prevedono prima l’approvazione delle due delibere. “È un gatto che si morde la coda – ha detto Bucci -, però purtroppo il percorso è questo anche se nello spirito io sono assolutamente d’accordo che non si fa la fusione senza un piano di integrazione“.
Quindi sul socio privato, Autoguidovie, Bucci ha confermato quanto già detto dall’Assessore Campora in Consiglio Comunale: “Tetto dell’8% sulle azioni, nessuna posizione all’interno del CdA che sarà a totale composizione pubblica, e nessuna possibilità per il privato Diu partecipare alle gare del servizio”.
Così sarà scritto sul contratto di fusione, assicura il Sindaco, che sarà pronto fra tre settimane se tutto andrà bene.
Se tutto andrà bene… Ci chiediamo se il privato se ne starà lì buono, buono, senza nulla pretendere.
“Queste clausole sono il motivo della mia astensione – dichiara Enrico Pignone -, perché queste complessità mi sembra che ad oggi non siano state risolte. Qualunque scelta si farà, si prevedono ricorsi al TAR o a qualunque altra forma giuridica. Ricordo che Autoguidovie ha già impugnato i bilanci della società per il 2016, 2017 e 2018“.
Se l’assemblea di Atp Esercizio voterà picche, si arriverà al 3 dicembre e si andrà a gara. Ma AMT è in condizione di partecipare?
Secondo Pignone lo scenario potrebbe vedere AMT insieme ad Atp SpA, che sono già fuse e in house, ottenere la gestione diretta del servizio dal Comune di Genova, mentre Atp Esercizio, che ha in pancia il socio privato, potrebbe andare a gara. Un gran casino visto che Atp Esercizio, sui 1.550 km del bacino di traffico regionale, controlla sia gli uomini, 475 lavoratori, che i mezzi, circa 280 dichiarati al 2015.
Di tutt’altro avviso il deputato LeU, Luca Pastorino, che esprime tutto il suo consenso all’operazione e ribadisce l’importanza della sentenza dell’ANAC, derivata proprio da un suo esposto di tre anni fa: “Di fatto se l’operazione va in porto, anche dal punto di vista di eventuali ricorsi, secondo ANAC il socio privato è un socio che non può avere caratteristiche operative, non può esercitare il servizio. Trovare il meccanismo per togliere questa quota di minoranza è l’obiettivo e, tra l’altro, se resterà all’interno non potrà partecipare alla gara per l’affidamento del 10% del servizio in regime concorrenziale che la normativa impone a chi sceglie la soluzione in house. Faccio fatica a comprendere le ragioni per cui il socio privato dovrebbe restare dentro Atp”.
Già, ma se Autoguidovie deciderà di uscire dal gioco si accontenterà di rientrare dei 750.000 euro sborsati per le azioni?
Staremo a vedere. Per ora aspettiamo la votazione del Consiglio Comunale che oggi pomeriggio dovrà esprimersi sul progetto di fusione.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.