Genova – C’è soddisfazione tra il Comitato Quartiere Multedo e il Comitato Multedo per l’Ambiente per la risposta di RFI alla questione almeno trentennale della convivenza forzata con le ferrocisterne Carmagnani che stazionano in mezzo alle case e davanti alla scuola materna del quartiere.
Lo hanno espresso ieri, durante un incontro con la Responsabile della Circolazione Area Liguria di RFI, Antonella Parodi, che ha spiegato come dal primo dicembre dello scorso anno ci sia stato un giro di vite sulle soste selvagge, anche grazie a un contratto che l’azienda di stoccaggio di prodotti chimici ha stipulato con una nuova società di manovra che possiede mezzi più performanti.
“RFI – spiega Parodi – monitora costantemente la situazione e, dati alla mano ed esclusi problemi di circolazione generale indipendenti dal raccordo, confermo che negli ultimi due mesi i treni sono usciti solo due volte dall’area Carmagnani e non sono mai arrivati al ponte. Quanto agli orari serali, c’è una forbice che va dalle 21 alle 23 e ci risulta rispettata“.
Questo non annulla il rischio di incidente rilevante, legato in modo proporzionale ai tempi di stazionamento, e dunque i comitati chiedono se sia possibile ridurre ancora i tempi di manovra. “Mediamente i treni durante la notte sostano 1 ora“, risponde RFI e poi sul rischio che si verifichi una disgrazia Parodi precisa cosa prevedono i controlli: “Oggi vengono effettuate due verifiche, sia dall’impresa ferroviaria titolare della traccia Sestri Ponente-Pegli che dal raccordato, cioè Carmagnani, che controllano le cisterne al momento del carico. Un altro controllo viene effettuato prima della consegna all’impresa ferroviaria per verificare che non ci siano gocciolamenti o trafilamenti“.
Si tratta di controlli di routine e qui il Comitato Multedo per l’Ambiente incalza: “A Viareggio è successo qualcosa che andava oltre la routine, chiediamo se sia possibile obbligare Carmagnani a destinare personale antincendio addetto esclusivamente agli interventi in caso qualcosa vada storto”.
“La routine serve proprio a prevenire gli incidenti e comunque noi non siamo titolati a chiedere questo a Carmagnani”, chiarisce Parodi che poi ribadisce: “Noi abbiamo un nostro responsabile che si attiva immediatamente. Non solo. Abbiamo adeguato lo scalo con bocchette antincendio utilizzabili dai Vigili del Fuoco e seguendo le loro prescrizioni. Tutto quello che prevede la normativa è stato richiesto a Carmagnani e viene rispettato”.
“Però ci preoccupa la miscela esplosiva dei vapori di xilene”, torna alla carica il Comitato Multedo per l’Ambiente al quale viene risposto, però, che lo scenario incidentale è lo sversamento, mentre non ci sarebbero rischi di esplosione.
“Per parte nostra – conclude Parodi -, abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare. Due volte l’anno effettuiamo anche una visita al raccordo che non è solo gestionale ma riguarda soprattutto l’infrastruttura, cioè il controllo sui binari. E comunque se ci dovessero essere problemi di ricezione di Carmagnani, vi assicuro che il treno non si muove”.
Insomma, un incontro che ha soddisfatto anche il capogruppo M5S in Municipio VII, Massimo Currò, ma dal quale tutti sono usciti ribadendo una convinzione: “Questa è solo una soluzione temporanea. Noi aspettiamo la delocalizzazione dei depositi!”.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.