Lesbo – È in corso l’evacuazione del campo di Moria dove l’incendio di oggi ha ucciso una bimba di se anni. I vigili del fuoco hanno fatto fatica a entrare nella tendopoli a causa del sovraffollamento. La struttura, progettata per accogliere circa tremila persone, ne ospitava oltre 8.700 già nell’agosto scorso. Secondo una prima ricostruzione, le fiamme sarebbero partite dalla cucina di fortuna allestita in un container. Per saperne di più è stata aperta un’inchiesta che chiarirà le dinamiche.
“Oggi, secondo quanto riportato dai Vigili del Fuoco, un nuovo incendio nel campo di Moria sull’isola di Lesbo ha provocato la morte di un bambino. Le fiamme hanno seminato paura e panico tra le persone che vivono nel campo. L’incendio è stato spento ma non abbiamo informazioni sulle cause che l’hanno provocato o se ci sono altri morti o feriti. Le nostre équipe mediche nella clinica di MSF fuori dal campo stanno fornendo supporto medico e psicologico”, ha dichiarato Marco Sandrone, capo progetto di MSF a Lesbo.
Questo incendio arriva a soli due mesi da quello scoppiato nel campo di Kara Tepe e a cinque da un altro che aveva colpito Moria a settembre 2019.
“Le autorità europee e greche, che continuano a trattenere le persone in condizioni così disumane, hanno delle responsabilità sul ripetersi di questi terribili episodi. Quante volte ancora dobbiamo vedere le tragiche conseguenze di queste disumane politiche di contenimento prima di evacuare urgentemente le persone dall’inferno di Moria?”, conclude Sandrone.
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