Genova – 400 milioni di euro da ripartire sui territori e con i quali i sindaci potranno fronteggiare l’emergenza Coronavirus distribuendo buoni spesa o generi alimentari a chi ne ha bisogno.
Ma i Comuni chiedono di più.
“Abbiamo deliberato di spostare le scadenze della TARI per gli alloggi privati a maggio, giungo e luglio. Di più non possiamo fare visto anche lo sforzo fatto dal Comune per le utenze non domestiche, rinviate a settembre”.
Ce lo spiega l’Assessore al Bilancio del Comune di Genova, Pietro Piciocchi, che poi lancia l’allarme: “È intuibile che si tratta di una manovra impegnativa dal punto di vista della gestione dei flussi di cassa. Auspichiamo che arrivino dal Governo risorse che ci consentano ulteriori manovre. Fino ad ora non c’è stata molta attenzione ai bilanci degli enti locali“.
I Comuni hanno fatto pressione attraverso l’ANCI, l’associazione nazionale, per ottenere che almeno 1 milione di euro sia immesso nel sistema degli enti locali, il comparto più tagliato degli ultimi 10 anni. Precisa l’assessore: “Il comparto dei comuni ha sopportato tagli per 9 miliardi e mezzo. Contro l’ultimo, il più poderoso, ho radunato tutti i Comuni della Liguria e quest’anno abbiamo fatto ricorso alla Corte Costituzionale attraverso la Regione. Un ricorso che al momento è pendente”.
Sempre attraverso l’ANCI, i Comuni hanno chiesto di alleggerire il debito: “Oggi finalmente abbiamo raggiunto un accordo con ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, per la rinegoziazione del debito locale. Però in realtà quello che chiediamo alla Stato è In realtà quello che chiediamo è di ridurre gli interessi perché abbiamo interessi di 5, 6 punti e quindi parliamo di tassi importanti”, continua Piciocchi che poi aggiunge che è stato chiesto anche un supporto per la liquidità perché “se sposto i tributi a un certo punto i soldi finiscono e non posso andare in anticipazione di tesoreria, cioè chiedere io i soldi alle banche che ci costa un occhio della testa e poi fa scattare i vincoli di salvaguardia per cui, ad esempio, non posso fare mutui”.
In un momento di grave emergenza come questo i Comuni sono a rischio crack e c’è il pericolo che restino schiacciati dal debito, chiarisce l’assessore: “Hanno chiesto aiuto per la distribuzione dei buoni alimentari e noi lo abbiamo fatto con impegno e sforzo, ma c’è bisogno di misure strutturali che mettano in sicurezza i nostri conti“, e poi sui buoni alimentari mette in chiaro che a Genova la scelta è stata quella che a beneficiare per primi degli aiuti siano tutti quelli che non ricevono già dei sussidi, “tutti quelli che tendenzialmente sono fuori dal perimetro dei nostri servizi sociali. L’elemento di sfida è stato andare a intercettare una fascia di soggetti che in questo momento sta soffrendo perché non può lavorare“.
Le domande compilate sul sito del Comune sono state 23.748, in misura molto superiore alla disponibilità, e ora si sta lavorando alla verifica per poi stendere la graduatoria.
Certo è che la fotografia che emerge dal boom di richieste è quella di una popolazione in sofferenza, e le difficoltà sono amplificate per le famiglie di assegnatari dell’edilizia residenziale pubblica che col protrarsi dell’emergenza potrebbero non riuscire più a pagare gli affitti: “Al momento non sto notando criticità, c’è uno zoccolo duro di morosità che è quello di sempre”, dichiara Piciocchi che però preannuncia un incontro con i sindacati degli inquilini proprio per discutere di questa eventualità.
Poi sull’operazione Dighe di Begato conferma che i traslochi sono andati avanti nonostante il Coronavirus, “solo una famiglia ha chiesto di sospendere il trasloco”, e ad oggi sono rimaste 40 famiglie su 389.
“Eravamo partiti per avviare il cantiere della demolizione in questi giorni ma ovviamente non si può fare”, uno stop che non demoralizza l’assessore che anzi ricorda come il bando sia già aggiudicato. L’appalto da circa 5 milioni e mezzo di euro, infatti, è andato a un consorzio di imprese siciliane, la Fratelli Caschetto Srl di Siracusa e la Patriarca Group Srl di Ragusa, che hanno già effettuato i sopralluoghi come da programma: “Il mio sogno è iniziare i lavori a maggio”, conclude Piciocchi.
Simona Tarzia
Simona Tarzia e Fabio Palli hanno collaborato alla realizzazione di DigaVox , il docu-film sull’emergenza abitativa alle Dighe di Begato.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.