Genova – Il Comune di Genova ha presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro la riorganizzazione territoriale annunciata da Poste Italiane, intervenendo in qualità di ente rappresentativo degli interessi della collettività, oltre che in qualità di utente diretto del servizio.
Con due diverse note, a fine 2019, Poste aveva comunicato la chiusura di sette uffici postali sul territorio comunale, a partire dal 17 febbraio 2020. Con il ricorso il Comune chiede che i due atti vengano annullati e immediatamente sospesi.
La necessità del ricorso si è manifestata perché Poste, che ha giustificato la chiusura in ragione della “prossimità di altri uffici”, si è resa disponibile a fare un passo indietro soltanto sulle agenzie di Apparizione, nonostante da dicembre 2019 si siano susseguiti una serie di incontri in conferenza capigruppo, in Consiglio comunale e in Prefettura, per ottenere un ripensamento almeno per le realtà di via Rigola e via del Lagaccio, per le quali un ordine del giorno approvato il 21 gennaio scorso dal Consiglio Comunale evidenziava come “la chiusura di queste sedi comporterebbe gravi disagi per i residenti dei quartieri interessati, che si troverebbero privati di un servizio di prossimità fondamentale”, questo in particolare per tutti gli anziani che vanno in posta a riscuotere la pensione “e che si vedrebbero costretti a dover affrontare spostamenti gravosi e maggiori code”.
Anche il Consiglio regionale della Liguria ha approvato un analogo ordine del giorno. Precedentemente, i Municipi interessati dai provvedimenti di chiusura si erano fatti portavoce delle istanze provenienti dalla cittadinanza, rappresentando che “la zona collinare in questione è abitata in gran parte da persone anziane con comprensibili difficoltà sia nell’uso dei pagamenti per via telematica, sia nello spostamento fisico verso la parte bassa del territorio per recarsi in altri uffici postali”.
Il Comune di Genova, anche in base a recenti pronunciamenti del Consiglio di Stato, contesta il modo in cui Poste Italiane ha applicato i criteri nel valutare la prossimità degli altri uffici postali a quelli interessati dal provvedimento di chisura, tenuto conto delle peculiarità genovesi in quanto a caratteristiche anagrafiche, orografiche, e della mobilità.
“Il nostro ricorso – spiega il presidente del Consiglio Comunale Alessio Piana – arriva dopo numerose interlocuzioni. Il Comune è a fianco dei cittadini e prova a difendere in tutti i modi quello che riteniamo un servizio essenziale. In particolare, i disservizi riguardano soprattutto gli uffici di via del Lagaccio e via Rigola: a Poste Italiane avevamo chiesto un bilanciamento tra le mere logiche di equilibrio finanziario e la garanzia di un’adeguata offerta del servizio postale. Ad esempio, invece della totale chiusura dell’ufficio, si potrebbero rimodulare gli orari o i giorni di apertura”.
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