Voto disgiunto e doppia preferenza di genere le principali novità di questa tornata elettorale
Genova – Saranno 1.341.362 gli elettori liguri chiamati alle urne domenica 20 e lunedì 21 settembre per eleggere il presidente di Regione Liguria insieme ai 30 componenti dell’assemblea legislativa.
In questa due giorni elettorale, 702.083 donne e 639.279 uomini voteranno anche per il referendum sul taglio dei parlamentari.
Abolito il listino, come si formerà il Consiglio regionale?
Con l’approvazione all’unanimità dell’emendamento bipartisan sull’abolizione del listino, lo scorso luglio l’assemblea legislativa ligure è intervenuta sull’impianto delle leggi elettorali regionali attualmente in vigore.
Per accedere alla ripartizione dei seggi è previsto per le liste lo sbarramento al 3% che sale al 5% per le coalizioni.
Resta invariata l’assegnazione dei quattro quinti dei consiglieri, cioè ventiquattro seggi, stabilita sulla base di liste provinciali concorrenti.
Cambia, invece, l’attribuzione del restante quinto dei consiglieri, cioè quei sei seggi che agiscono quale premio di maggioranza/governabilità nel momento in cui i partiti collegati al candidato Presidente proclamato eletto abbiano conseguito un numero di seggi variabile tra nove e diciotto. In questo caso i sei seggi vanno alla Minoranza.
Vista l’eliminazione delle liste regionali concorrenti, è possibile aumentare di un quarto il numero dei candidati da inserire nelle liste provinciali concorrenti in modo che i sei seggi assegnati nella quota di un quinto possano essere attribuiti a candidati consiglieri già dentro alle liste circoscrizionali e, dunque, non più componenti di una lista “bloccata”.
In parole povere quello che cambia è che a ricoprire i sei seggi saranno persone che comunque hanno misurato il loro consenso alle urne e non semplicemente dei “nominati” come succedeva col listino.
I consiglieri da eleggere sono 30.
Non c’è ballottaggio. È proclamato eletto Presidente della Giunta regionale il candidato presidente che ha conseguito il maggior numero di voti validi.
Un’altra novità: la doppia preferenza di genere
Doppia preferenza di genere e limite del 60% dei candidati del medesimo sesso per la formazione delle liste regionali. È questa un’altra modifica approvata dalla Regione.
Per consentire la formazione di liste di candidati che permettano di garantire effettivamente la rappresentanza di entrambi i generi, si prevede che le liste di ogni circoscrizione siano composte da un numero di candidati pari ai seggi da assegnare nella circoscrizione stessa, aumentati di un terzo.
L’elettore potrà esprimere fino a due voti di preferenza che dovranno andare a favore di candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza.
Il voto disgiunto
Un voto dato a una lista si trasferisce automaticamente al candidato presidente di quella lista.
In Liguria come in Campania, Puglia e Veneto, è possibile però esprimere il voto disgiunto: cioè indicare il nome del candidato presidente di un partito o di una coalizione e poi esprimere la preferenza per un altro partito o per i candidati consiglieri di un altro partito. In questo caso si potranno indicare una o due preferenze, che dovranno essere però tassativamente a favore di candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza.
Fac-simile delle schede
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.