Il consigliere di Linea Condivisa denuncia le difficoltà del Policlinico nella gestione della seconda ondata: “Misure improvvisate”
Genova – “Oggi ho scritto al Presidente Toti per riportare l’attenzione sulla mala gestione del Policlinico San Martino”.
Comincia così la nota stampa del Capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale, Gianni Pastorino, che punta il dito sulle “improvvise riorganizzazioni che impediscono il normale funzionamento di importanti settori dell’ospedale come chirurgia epatobiliopancreatica, centro ictus, e oncologia”.
“Non si muore solo di Covid-19″, ripete Pastorino spiegando che “da sabato il centro ictus è saturo. Quindi chiunque arrivasse oggi al San Martino finirebbe per non ricevere cure adeguate”.
Ospedale sempre sotto organico
È un attacco pesante quello del consigliere d’opposizione che accusa il Policlinico di aver messo in atto “misure improvvisate” per far fronte alla seconda ondata. “Niente assunzioni programmate di personale a tempo determinato”, continua Pastorino che poi aggiunge: “Anche l’organizzazione del cosiddetto Fagiolone è stata fatta e comunicata in fretta e furia, mettendo in difficoltà i dipendenti assegnati al reparto che, nonostante lo straordinario impegno, si trovano in condizioni precarie di personale e quindi in difficoltà costante”.
Le ferie bloccate da A.Li.Sa.
Altra nota dolente è quella delle ferie bloccate, che Pastorino non si lascia sfuggire lanciando un’altra stoccata: “A questo si aggiunge l’assurda nota di A.Li.Sa. alle strutture sanitarie di bloccare l’attribuzione delle ferie al personale e, come scritto dal Commissario Straordinario Locatelli, di controllare con la massima scrupolosità l’attribuzione dei permessi ex legge 104/92 e i permessi orari attribuiti. Questo vuol dire puntare il dito verso categorie di personale che sono state protagoniste, durante il precedente lockdown, di una straordinaria capacità di resistenza”.
“Commissariare l’ospedale”
“Gli errori commessi dalla Direzione Generale e Sanitaria del policlinico San Martino sono sotto gli occhi di tutti”, conclude Pastorino che avverte: “E sono tali da far pensare a un commissariamento della struttura per impedire che ulteriori elementi di disorganizzazione creino una situazione ancora più grave”, conclude Pastorino.
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