Il nuovo Decreto prevede anche lo scudo penale ma sarà “a tempo” e solo per la somministrazione dei vaccini
A scatenare l’esigenza dell’obbligo vaccinale e dello scudo penale sono state le polemiche sugli ultimi cluster ospedalieri che hanno avuto al centro il personale non vaccinato, accusato di fare da untore, il caso di Stefano Paternò, il militare siciliano deceduto a poche ore dalla somministrazione del vaccino, nonché tutti gli episodi di reazioni avverse registrate con il vaccino AstraZeneca.
Da oggi, dunque, chiunque lavori in una struttura sanitaria, e cioè medici, infermieri, operatori sociosanitari, farmacisti, dipendenti anche amministrativi di RSA e studi privati, dovrà vaccinarsi.
Per chi rifiuta è prevista la sospensione dello stipendio per un tempo congruo all’andamento della pandemia e non oltre il 31 dicembre 2021. Se si raggiungerà prima l’immunizzazione di massa o si registrerà un calo importante della diffusione del virus, allora la sanzione potrà essere revocata.
Per chi rifiuta il vaccino, il Decreto prevede anche la possibilità di un’assegnazione a mansioni diverse, ma non si capisce bene come si potrebbe attuare in caso di numeri molto elevati.
Previsto anche lo scudo penale per il personale medico e sanitario incaricato della somministrazione del vaccino. Una copertura che riguarda i delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose commessi nel periodo emergenziale e solo se le vaccinazioni siano state effettuate in conformità alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute.
La punibilità sarà limitata ai soli casi di colpa grave.
Una norma a tempo che riguarda solo la fase della somministrazione dei vaccini e che non impedisce l’avvio di costose cause civili.
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OBBLIGO VACCINALE E SCUDO PENALE: LE NOVITÀ DEL NUOVO DECRETO COVID
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.