‘Ndrangheta, sequestro da 500.000 euro per Elio Gullace: è uno degli assolti in primo grado nel maxi processo Alchemia

Il decreto è stato eseguito dalla DIA di Genova

Albenga (SV) – La DIA di Genova ha eseguito un decreto di sequestro di due immobili e di conti correnti bancari per un valore di circa mezzo milione di euro emesso dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti dei Elio Gullace, originario di Cittanova ma radicato ad Albenga e ritenuto connotato da una pericolosità sociale “qualificata” perchè indiziato come appartenente alla cosca di ‘ndrangheta Raso-Gullace-Albanese.
Il sequestro scaturisce dall’indagine Alchemia che nell’estate del 2016 ha portato a 42 arresti effettuati tra Liguria, Lazio, e Piemonte, e scattati nei confronti di soggetti gravemente indiziati di essere affiliati alle cosche Raso-Gullace-Albanese e Parrello-Gagliostro, e accusati a vario titolo di intestazione fittizia e corruzione.
Elio Gullace, arrestato il 19 luglio 2016 con l’accusa di associazione mafiosa, è stato assolto dal Tribunale di Palmi con sentenza del 18 luglio 2020, appellata il 26 ottobre dello stesso anno dall’Ufficio del Pubblico Ministero.
Nello specifico, il Giudice per le Indagini Preliminari riteneva il Gullace ”partecipe della cosca Raso-Gullace-Albanese” e “in costante rapporto con il fratello Carmelo”, detto Nino, che nel medesimo ambito veniva riconosciuto ”promotore, capo e organizzatore” della medesima cosca e “referente dell’articolazione ’ndranghetista di appartenenza in Liguria e Piemonte”. Secondo gli inquirenti Elio Ca svolgeva per il fratello “le funzioni di telefonista, veicolando le comunicazioni con altri sodali, deputato ad organizzare incontri in luogo del fratello”.
Elio Gullace non è l’unico per cui è scattato il sequestro. A gennaio di quest’anno, infatti, la DIA di Reggio Calabria ha messo il sigillo ai beni aziendali e personali di Girolamo Giovinazzo, altro grande assolto nel primo grado di Alchemia.

La sentenza del Tribunale di Palmi, in esclusiva su Fivedabliu

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.