La delibera andrà in Sala Rossa con qualche aggiustatina: si sposta l’ingresso degli autoarticolati e si prevede che in caso di deroghe non basti la scrittura privata ma occorra una nuova pronuncia del Consiglio Comunale
Genova – È deciso. Si voterà martedì 20 luglio. E così la delibera per sistemare un autoparco nella zona verde di Erzelli passerà in Sala Rossa in fretta e furia perchè l’emergenza autotrasportatori preme. Alla faccia di chi, nel Ponente, aveva tirato un sospiro di sollievo dopo che i contenitori, che avevano avvelenato la zona per decenni, erano stati sostituiti con il verde attrezzato.
Un voto che pare scontato visto che già da stamattina gli operai di A.S.Ter stanno lavorando per sistemare l’area e renderla fruibile ai circa 60 autoarticolati che troveranno proprio qui, di fronte al “più grande Parco Scientifico Tecnologico d’Italia”, i loro stalli.
A.S.Ter già al lavoro agli Erzelli
Una sistemazione temporanea?
“Siamo convinti che la soluzione migliore sia la collina di Erzelli, nell’area del nuovo ospedale”. Lo spiega stamattina nel corso della Commissione convocata d’urgenza l’assessore al Bilancio con delega a SPIM, Pietro Piciocchi, mostrando le foto e sottolineando che tra il parco e gli stalli “c’è una differenza di quota tale che i mezzi da sopra non si vedranno”. 12.000 metri quadrati adibiti ad autoparco che, assicura sempre l’assessore, manterranno “la propria destinazione urbanistica” e saranno occupati solo temporaneamente.
La delibera in effetti prevede il comodato d’uso gratuito per un anno e Piciocchi tiene a sottolineare che il Comune avrebbe a disposizione altre due alternative. Una realizzabile entro dicembre 2021, quando potrebbe essere già disponibile l’area tra l’aeroporto e ArcelorMittal consegnata all’Autorità Portuale. L’altra che prevede tempi più lunghi, almeno fino al 2024, e si snoda tra la sponda destra del Polcevera e ArcelorMittal.
Il problema è che queste soluzioni al momento esistono solo sulla carta e preoccupa la previsione, scritta nero su bianco in delibera, di “eventuali modalità di proroga”. Frase che dice tutto e niente perchè non precisa quante.
Ed è su questo punto che si scatena il dibattito in Commissione, con i consiglieri d’opposizione e il Presidente del Municipio VI, Mario Bianchi, a sottolineare che nella nostra città non sarebbe la prima volta che il temporaneo diventa definitivo. Anche la discarica di Scarpino era nata come soluzione d’emergenza e poi sappiamo bene com’è andata a finire.
Ma non è tutto. Il testo della convenzione prevede, dopo il primo anno, che per la proroga sia sufficiente una semplice scrittura privata tra il Comune e GHT, proprietaria dell’area, senza nessun altro passaggio in Consiglio Comunale.
L’opposizione non ci sta e allora l’assessore delegato accoglie la contestazione impegnandosi a modificare la delibera, prima di presentarla all’aula. Alla fine si decide che in caso di deroghe la facoltà della decisione resterà in capo all’organo collegiale. Il numero delle proroghe, invece, resta indeterminato.
I costi per il Comune
Un altro punto oscuro della proposta di Giunta che infiamma la Commissione riguarda i costi per un eventuale bonifica perché “il Comune di Genova si obbliga a provvedere, a propria cura e spese, prima della riconsegna dell’area a GHT, alla completa eliminazione, di qualsivoglia sversamento di carburanti, olii e di altre sostanze contaminanti, di qualsiasi natura e tipo, che dovessero interessare il sedime dell’area, sia in superficie, sia in sottosuolo, tali da incidere sulla situazione attuale e, comunque, tale da renderla non conforme alle CSR come approvate, senza i su indicati interventi”.
Cornuti e mazziati. Ma come, concediamo un’area agli autotrasportatori e poi paghiamo noi le spese di bonifica ambientale che potrebbero prevedere scavi, trattamenti delle terre e smaltimento?
L’assessore risponde che “il terzo che gestisce la mia area in ragione di un titolo giuridico si deve accollare eventuali danni. E poi i camion sono assicurati”. Cioè dovremo rincorrere i camionisti per farci pagare i danni?
Fatto talmente assurdo che persino il consigliere di maggioranza Mario Mascia (FI) suggerisce di “inserire tutte le clausole nella convenzione piuttosto che affidarsi alla responsabilità extracontrattuale”.
Piciocchi accoglie.
E dopo un sopralluogo l’assessore decide di spostare l’ingresso dei Tir
Ci è voluto un sopralluogo stamattina alle sette e mezza per far cambiare idea all’assessore sul posizionamento degli ingressi e delle uscite dall’autoparco. Perchè anche questo, se come pensiamo non c’è possibilità di scelta e gli autoarticolati arriveranno a Erzelli, è un nodo fondamentale almeno per mitigare il disturbo dei Tir sull’area verde.
Gli autotrasportatori, ha garantito Piciocchi, entreranno dal retro perchè abbiamo deciso di non interferire con la rotatoria limitrofa al parco. In più, ha detto ancora Piciocchi in Commissione, sposteremo gli stalli lontano dalle recinzioni per dare minor fastidio.
Al che Alessandro Terrile (PD) chiede che le modifiche vadano in pianta prima della presentazione al Consiglio Comunale. Anche in questo caso l’assessore accetta.
Una magra consolazione.
Il video integrale della Commissione
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.