Una bella gatta da pelare per la Giunta. Anche una nota della FIOM critica la scelta degli Erzelli per l’autoparco. Ma la sensazione è che quando si tratta di servitù, siano inevitabili scontri che assomigliano a una guerra per bande. Una cosa è certa: Erzelli è a Cornigliano e non a Sestri
Genova – È in discussione oggi in Consiglio Comunale la delibera che, se approvata, consentirà l’uso temporaneo di alcune aree situate nel Parco scientifico tecnologico degli Erzelli a “deposito e parcheggio di furgoni e mezzi pesanti”.
“Il comparto della logistica, che occupa un numero rilevante di lavoratori, rappresenta un settore strategico e irrinunciabile per Genova e il suo porto, asse portante dell’industria dei trasporti genovese, ligure e nazionale, ma, francamente, la scelta portata avanti dalla giunta comunale in queste ore, ci coglie di sorpresa e suscita molte perplessità”, scrive la Fiom in una nota.
“L’area degli Erzelli è stata celebrata per anni, per non dire decenni, come la futura Silicon Valley cittadina e nazionale, un centro tecnologico di eccellenza che con le migliaia di ricercatori, ingegneri, tecnici e informatici sarebbe stata in grado di compensare l’emorragia occupazionale in corso da anni nei settori cosiddetti tradizionali dell’industria cittadina”, continua la nota aggiungendo che “in un contesto nel quale ancora oggi il progetto sulla cittadella high tech fatica a decollare, decisioni come quelle in discussione oggi, intraprese per tranquillizzare gli uni, e dichiarazioni quanto meno improvvide, per placare gli animi degli altri, non fanno altro che addensare nuove nubi sul futuro del polo tecnologico degli Erzelli ma anche, ci sia consentito, sul futuro dell’economia genovese nel suo complesso”.
“Dichiarare sulla stampa cittadina come ha fatto il sindaco, che l’autoparco definitivo verrà realizzato nelle aree ex Ilva aggiunge confusione a confusione”, prosegue il sindacato che poi lancia una stoccata Marco Bucci: “Vogliamo ricordare nuovamente al primo cittadino che l’utilizzo delle aree ex Ilva è blindato dall’Accordo di Programma, firmato anche dalle istituzioni liguri e cittadine, oltre che dal governo. L’industria genovese, dalla siderurgia, che fino a prova contraria rimane strategica, all’High Tech, che con la transizione green accrescerà ulteriormente la sua importanza, così come l’industria dei trasporti con la sua logistica, meritano meno decisioni prese alla giornata, che lasciano trasparire molta improvvisazione, e più visione strategica.
Troppo spesso le istituzioni che si sono succedute in questa città e nella Regione, così come i governi nazionali, ci hanno abituato al contrario”, conclude la nota.
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