Brucia l’Aspromonte e il santuario della Madonna di Polsi, nel comune di San Luca, è “quasi isolato”.
Lo riferisce il Rettore, don Tonino Saraco, che spiega: “La situazione è difficile. La strada principale è bloccata dalle fiamme, si accede solo da due vie secondarie una delle quali è una mulattiera”.
Lunghe colonne di auto stanno tornando indietro, mentre centinaia di pellegrini, partiti ieri a piedi da Cinquefrondi, hanno fatto retromarcia e preso la via del ritorno anche perchè gli uomini della forestale hanno bloccato gli ultimi otto chilometri di strada verso il santuario.
I telefonini funzionano poco in questa zona e questo aggrava la difficoltà dei soccorsi, dicono le parrocchie in pellegrinaggio. Anche se la festa patronale è a settembre, infatti, in questo periodo sono tanti i pellegrinaggi, soprattutto a piedi, verso il santuario dell’Aspromonte, famoso anche perchè custodisce la Madonna della ‘ndrangheta. E in effetti il 30 luglio scorso il precedente Rettore del santuario, don Pino Strangio, è stato condannato in primo grado a nove anni e quattro mesi nel processo Ghota che ha portato alla sbarra la Cupola della ‘ndrangheta.
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