Una vita tra cantieri e serrande abbassate. Il quartiere della Valpolcevera ora ha perso la pazienza: anche noi meritiamo dignità
Genova – Erano qualche centinaio i residenti di Certosa che stamattina sono scesi in piazza per manifestare il loro disagio e le loro perplessità per i progetti delle due grandi infrastrutture che stanno tenendo in scacco il quartiere, e parliamo dei cantieri per il prolungamento della metropolitana e per l’adeguamento della linea merci porto-bivio Fegino.
Preoccupati per le polveri, per il rumore, per le vibrazioni e per i convogli di merci pericolose che passeranno sotto alle case, oggi hanno lanciato un messaggio alle istituzioni e a Rfi: la pazienza è finita e il quartiere non ce la fa più. Ora vuole delle risposte.
Lo sottolinea il presidente del Comitato Liberi Cittadini di Certosa, Enrico D’Agostino, che ha organizzato il corteo di oggi e che ribadisce: “La gente è molto arrabbiata e noi facciamo fatica a tenerli perché nessuno ci dà spiegazione. E invece bisognerebbe essere seri quando si hanno davanti dei cittadini preoccupati, bisognerebbe saper rispondere per tranquillizzarli”.
Enrico D’Agostino e Guido Fassio
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.