Genova – Sono giorni che l’Italia scende in piazza per manifestare contro la guerra e poi il Cdm vota all’unanimità la consegna di armamenti all’esercito di Kiev.
“La cosa più tremenda – denuncia Andrea Agostini, storico ambientalista genovese che ha partecipato a tutte le proteste contro la guerra in Ucraina – è che alcune delle persone che erano in piazza e che fanno parte di alcuni partiti, hanno votato a favore della distribuzione delle armi. Non pane o vestiti per la gente ma missili per ammazzare la gente”.
E questo è il punto: “Come si fa a fare la manifestazione per la pace e poi distribuire le kalashnikov?” dice Agostini che poi, quando gli chiediamo perchè di Legambiente a manifestare c’è solo lui, si schernisce e preferisce non rispondere. “Chiedetelo a loro”, replica.
Certo è una cosa che fa riflettere, soprattutto alla luce delle sue dimissioni di oggi dal circolo genovese che ha fondato negli anni ’80.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.