Ancora problema nello stabilimento di Cornigliano
Genova – Gli impianti all’interno della fabbrica di Cornigliano non sono tutti sicuri e i lavoratori premono perchè l’azienda rispetti le norme di sicurezza e garantisca che nessuno rischi di farsi male. Perchè all’interno dello stabilimenti di Cornigliano, i lavoratori movimentano carichi pesanti e quindi pericolosi.
Talmente pesanti che non più tardi di qualche settimana fa si è strappato un cavo da una gru e un rotolo da 10 tonnellate è precipitato a terra. Tanto spavento ma fortunatamente nessuno su è fatto male. Qualche giorno dopo è avvenuto un altro incidente, imputabile alla scarsa manutenzione e quindi sicurezza, dove una bobina da 250 kg si è sganciata nel reparto “Treno a freddo 2” dello stabilimento di Cornigliano, un’area già segnalata come critica da parte dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.
Problema così sentito che anche il sindaco Bucci ha chiesto chiarezza all’azienda perchè lo stabilimento dovrà essere un valore aggiunto e non una fonte di problemi per la città e per i lavoratori. “Abbiamo bisogno che Acciaierie d’Italia prenda delle decisioni chiare”- così ha detto Bucci a margine della presentazione del tavolo permanente con i sindacati sui cantieri dei progetti finanziati dal Pnrr. Il riferimento era nel merito delle proteste scoppiate all’interno dello stabilimento Ilva di Cornigliano, legate a sicurezza e investimenti. “Il tema sta venendo a galla – ha aggiunto – stiamo lavorando con l’azienda e ho incontrato il presidente Bernabè la settimana scorsa, gli abbiamo detto quali sono i problemi che devono essere risolti velocemente”.
Ma di tutta questa storia, la parte più sconcertante, riguarda l’atteggiamento di Acciaierie d’Italia nei confronti di alcuni lavoratori impiegati nei reparti dover sono avvenuti gli incidenti, che sono stati raggiunti da avvisi disciplinari che prevedono anche il licenziamento. E nel merito, oggi, USB ha inviato una nota in cui si legge che nello stabilimento c’è “uno scenario pericoloso per i lavoratori in un quadro reso già grave dalla perdurante carenza di investimenti e dalla scelta scellerata di ridurre gli addetti eliminando i rimpiazzi da linee e manutenzione con tutte le immaginabili conseguenze sulle condizioni di sicurezza e di lavoro. Di tutte queste problematiche si doveva discutere in un tavolo che il Prefetto si era impegnato a convocare nell’ultimo incontro .Ad oggi tuttavia non è ancora pervenuta nessuna convocazione , mentre nel frattempo il clima in fabbrica è decisamente peggiorato dopo le ultime mosse aziendali.
Domani i lavoratori saranno in assemblea davanti ai cancelli della fabbrica di Cornigliano per decidere quali iniziative prendere per arginare i problemi sulla sicurezza e cautelare i lavoratori minacciati dall’azienda.
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