Deve scontare oltre 17 anni di carcere. Figurava nella lista dei 100 latitanti più pericolosi
Torino – È stato preso in consegna dalla polizia, oggi al suo arrivo all’aeroporto di Milano-Malpensa, il boss della droga Vittorio Raso, considerato dagli investigatori legato alla ‘ndrangheta e destinatario di un ordine di carcerazione per narcotraffico emanato dall’autorità giudiziaria di Torino.
L’uomo, che figurava nella lista dei 100 latitanti più pericolosi, era stato arrestato a Barcellona a giungo di quest’anno, dopo un controllo stradale di routine che ha fatto saltare la sua identità di copertura. Almeno è questo che hanno scritto i giornali iberici.
Ma che si sia trattato davvero di un caso è difficile da credere. Perché gli investigatori italiani gli stavano addosso. A lui e ai suoi fedelissimi. Tanto che Raso fu arrestato dai poliziotti spagnoli su input della polizia di Torino già nell’ottobre del 2020 ma poi fu scarcerato per errore dai giudici dell’Audiencia Nacional in attesa del riconoscimento di validità del Mae, il mandato di arresto europeo.
“L’esecuzione del provvedimento restrittivo – informa una nota della questura torinese – è stata resa possibile dal perfezionamento delle procedure di estradizione del catturando che, nell’ambito di una recente attività investigativa, avviata sulla scorta della sua dichiarazione di latitanza e coordinata dalla Dda, era stato localizzato in Spagna dagli investigatori della squadra mobile torinese”.
L’intervento è stato eseguito dal personale del Servizio centrale operativo della direzione centrale anticrimine della polizia di Stato, del Servizio per la Cooperazione internazionale di polizia, della squadra mobile di Torino e della polizia di frontiera dello scalo aeroportuale di Malpensa.
La procura generale del Piemonte aveva emesso un ordine di carcerazione a seguito di una condanna a 17 anni, 9 mesi e 10 giorni per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e altri reati sempre di droga.
L’arresto di Raso – conclude la nota -, giunge a poco tempo di distanza dall’esecuzione dei molteplici provvedimenti restrittivi emessi dall’Autorità Giudiziaria torinese nei confronti di 28 persone, tra cui lo stesso latitante, su cui la Squadra Mobile ha acquisito elementi indiziari convergenti, secondo l’ipotesi di accusa, nella ricostruzione investigativa dell’esistenza di un’associazione criminale, capeggiata dallo stesso Raso e attiva nell’importazione di ingentissimi quantitativi di sostanza stupefacente sull’asse Spagna-Italia, con un volume di affari stimato in svariati milioni di euro.
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta