Novità anche sulla riqualificazione dei 27.700 metri quadri di piazzale Facchini
Genova – Una vita tra i cantieri. Potrebbe essere questo il titolo di un film su Certosa, il quartiere della Valpolcevera stretto tra i progetti di due grandi infrastrutture che lo stanno tenendo in scacco: il prolungamento della metropolitana e l’adeguamento della linea merci porto-bivio Fegino.
Una storia che presto potrebbe cambiare grazie alle battaglie dei comitati per la riqualificazione di piazzale Facchini. Ce lo spiegano Enrico D’Agostino e Guido Fassio dopo l’incontro di ieri pomeriggio con Pietro Piciocchi, assessore alle Opere strategiche infrastrutturali, che in Sala Giunta Nuova ha assicurato a comitati e residenti che il dialogo tra Comune di Genova, Rfi e Trenitalia è avviato e l’amministrazione comunale sta trattando per la definizione degli spazi da riqualificare. Stiamo parlando dei 27.700 metri quadri delle ex officine ferroviarie che i comitati vorrebbero restituire per intero al quartiere dopo una prima vittoria ottenuta nel maggio scorso: l’apertura al pubblico di un nuovo parcheggio libero proprio in una porzione di piazzale Facchini.
Una riqualificazione che, oltre alla concessione delle aree, ha bisogno di ingenti risorse. Dopo lo stanziamento di 89 milioni di euro da parte del Ministro alle Infrastrutture, Enrico Giovannini, ora si attende la pronuncia del nuovo esecutivo. Secondo le dichiarazioni del Commissario straordinario, Calogero Mauceri, l’impegno resterebbe quello preso dal governo precedente e cioè arrivare a 210 milioni.
Insomma, sembra che finalmente qualcosa si stia muovendo dopo il muro di gomma innalzato da Rfi che in due anni non ha mai voluto incontrare comitati e residenti. Altra novità arrivata dall’incontro di ieri, infatti, è la data dell’apertura di un tavolo di confronto per il 5 dicembre: “Per la prima volta siamo riusciti ad avere una data per un incontro tecnico”, dicono Fassio e D’Agostino sottolineando la “grande difficoltà delle Ferrovie a rapportarsi con il territorio e le amministrazioni locali” e per questo mettono le mani avanti: “Attenzione, a quel tavolo non ci siamo ancora seduti”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.