La Procura della Repubblica di Crotone indaga su presunte false comunicazioni riguardo alla posizione di una vedetta militare che la notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023 risulterebbe ferma in porto
Crotone – La Procura della Repubblica di Crotone sta conducendo un’inchiesta sul tragico naufragio avvenuto il 26 febbraio a Steccato di Cutro, nel quale persero la vita 94 persone. L’attenzione degli investigatori si concentra su due ufficiali e un sottufficiale della Guardia di Finanza, i quali sono accusati di aver fornito false informazioni riguardo alla posizione di una vedetta militare al momento del naufragio.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i tre finanzieri avrebbero attestato di aver inviato una vedetta verso il tratto di mare in cui un aereo Frontex aveva avvistato un barcone carico di migranti. Tuttavia, la documentazione acquisita dalla Procura ha rivelato che il mezzo militare si trovava effettivamente nel porto di Crotone al momento dei fatti.
I carabinieri del comando provinciale di Crotone hanno eseguito un decreto di perquisizione, durante il quale sono stati sequestrati i computer e i telefoni cellulari dei tre indagati. Questa operazione mira a ottenere riscontri sulle conversazioni intercorse tra i finanzieri nelle ore precedenti al naufragio, sia tramite i cellulari di servizio che quelli personali.
Sono in corso le perquisizioni negli uffici di Frontex, Gdf e Guardia costiera.
Possibile accusa di naufragio colposo
La Procura non ha ancora formulato un preciso capo d’imputazione nei confronti dei finanzieri, ma è possibile che venga loro contestato il naufragio colposo, l’omicidio colposo plurimo e il falso ideologico. Gli inquirenti hanno evidenziato diverse anomalie nella documentazione acquisita, motivo per cui le persone iscritte sul registro degli indagati al momento sono sei.
La vedetta 5006 non è mai uscita dal porto?
Secondo la ricostruzione della Procura di Crotone, alle ore 23:08 del 25 febbraio scorso, il comando generale della Guardia di Finanza di Roma ricevette la comunicazione dall’aereo di Frontex riguardo alla presenza di un’imbarcazione al largo della costa crotonese. Questa comunicazione venne successivamente inoltrata al Reparto operativo aeronavale di Vibo Valentia e alla Capitaneria di Porto alle 23:30. Tuttavia, sembra che il capo turno della sala operativa del Reparto operativo aeronavale avesse rassicurato la Capitaneria di Porto affermando di aver inviato una vedetta nella zona, identificata come “vedetta 5006”. Gli inquirenti hanno scoperto che, nonostante quanto comunicato alla Capitaneria di Porto, l’imbarcazione in questione si trovava effettivamente nel porto di Crotone e non in mare come dichiarato.
L’indagine in corso punta a far luce sulle responsabilità dei finanzieri e sulla loro presunta falsa attestazione riguardante l’invio della vedetta nel luogo del naufragio. L’obiettivo principale è comprendere se tale omissione abbia contribuito in qualche modo alla tragedia e se vi siano altre irregolarità o negligenze nell’operato dei finanzieri coinvolti.
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta
Chi ha ha detto alla Gdf di restare in porto, falsificando i verbali?
Attendiamo gli sviluppi processuali, ammesso che ci siano. Per come possiamo pensarla noi, che un po’ conosciamo le procedure delle catene di comando, ricevuta una segnalazione da Frontex, è difficile che un ufficiale non consulti un superiore. Ma è un nostro opinabile punto di vista,.