Processo Morandi, Possetti: “Abbiamo ripresentato la richiesta di ammissione come parte civile”

A novembre 2021 il Gup aveva escluso il comitato per “carenza di legittimazione visto che è stato costituito dopo i fatti”

Genova – “Abbiamo ripresentato la richiesta di ammissione come parte civile” e come andrà a finire “lo vedremo il 12 settembre”, quando ricomincerà il processo.
Lo ha spiegato Egle Possetti, Presidente del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, stamattina, alla fine della prima udienza del procedimento che vede imputati gli ex vertici e tecnici di Aspi e Spea, più alcuni ex dirigenti del ministero delle Infrastrutture e funzionari del Provveditorato. 59 persone in tutto sulla quali pende la responsabilità delle 43 vittime inghiottite dal cemento del viadotto Polcevera.
Nell’udienza di stamattina, infatti, l’avvocato Raffaele Caruso ha rinnovato la richiesta di costituzione di parte civile per il comitato, che a novembre scorso era stato escluso dal gup perché la legge nega l’ammissione alle organizzazioni nate successivamente ai fatti oggetto del processo.
“Non si tratta di dover cambiare la norma”, ha chiarito Caruso sottolineando che basterebbe “allargarne l’interpretazione perché in questo caso si tratta di un comitato che nasce con il reato stesso e quindi senza alcun intento speculativo”.
La speranza c’è, dunque. E la stessa Possetti si è detta fiduciosa: 
“La mia impressione è ottima, mi è sembrato che il collegio sia equilibrato e abbia le idee chiare”, ha dichiarato all’uscita dal Tribunale.
Poi sulle lamentele degli avvocati della difesa rispetto ai costi di accesso agli atti – hanno parlato di 750.000 euro -, Possetti ha precisato: “Io parlo per noi. Abbiamo pagato i diritti di segreteria e cioè circa 300 euro per ogni supporto digitale. Per chi vuole il cartaceo il costo è maggiore ma certamente non quelle cifre lì, mi sembra intorno ai 7.000 euro. Probabilmente si riferivano ai  software”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.