Genova– Ieri pomeriggio, a margine della presentazione alla stampa del nuovo contratto triennale (2018-2021) di Global Service, aggiudicataria dei servizi di manutenzione integrata e pronto intervento sul patrimonio in gestione o di proprietà di A.R.T.E. (QUI le slide che illustrano le attività), abbiamo deciso di portare un messaggio degli abitanti delle Dighe di Begato al Direttore Generale di A.R.T.E. Genova, Girolamo Cotena, sui problemi e le falle della lotta all’abusivismo, che si accanisce sugli inquilini onesti ed è diventato il manifesto di un’epoca poco affidabile.
“L’abusivismo è un problema complesso. A.R.T.E. fa la sua parte con i responsabili di zona e con il numero verde. Appena abbiamo una segnalazione andiamo sul posto con i comitati e con i vicini e ci accertiamo che l’abusivismo esista. Perché certe volte c’è un’assegnazione che viene scambiata per abusivismo, cioè ci sono delle segnalazioni che non rispondono alla realtà”, attacca Cotena che poi si giustifica: “Noi accompagniamo il Comune e la polizia giudiziaria ma non siamo pubblici ufficiali, io non posso mandare del personale a bussare alla porta di un abusivo”.
Facciamo notare che gli inquilini, in uno degli ultimi casi che si sono verificati alla Diga Bianca (QUI il nostro articolo), segnalano di aver chiamato anche le forze dell’ordine ma di aver ottenuto una risposta perentoria: “Non c’è la denuncia di A.R.T.E. e non possiamo intervenire”.
“No, no. Noi le denunce le facciamo tutte” precisa Cotena scagionando l’operato di A.R.T.E. e aggiungendo subito dopo: “è chiaro che a volte può sfuggire perché, come ho già detto in un’altra intervista, qui a Genova l’abusivismo vale l’1,5 % contro il 6,3% di media nazionale. Noi abbiamo 102 case abusive accertate. Certi numeri che vedo girare non sono veri, o a qualcuno fa piacere tirare fuori questi numeri. A Begato siamo a 32, 33 casi accertati. Poi se c’è un abusivismo rotativo di gente che di notte dorme in uno sfitto…”
Osserviamo ancora che alla Diga Bianca l’abusivismo, secondo i comitati, supera il 40%. Il Direttore ci risponde che non è affatto così: “Non è vero, oggi abbiamo un abusivismo totale tra diga rossa e bianca del 28-30%” e che la situazione è complessa, visto che sono tanti gli enti che dovrebbero collaborare per risolvere la situazione: “Quando si parla di Begato, non è così scontato che il problema sia solo di A.R.T.E.. È un invito che faccio anche al Sindaco, visto che dobbiamo fare un tavolo in Prefettura, sono sei mesi che chiedo due vigili da affiancare agli uffici decentrati. Se arte viene aiutata sul fronte dell’abusivismo, noi, con i nostri geometri e tecnici, noi facciamo la nostra parte”.
Una delle soluzioni, ripetuta all’infinito dagli inquilini, potrebbe essere quella di accelerare le procedure di assegnazione degli alloggi che si sfittano.
“Le assegnazioni ora vanno veloci” continua Cotena, “Ma tenete presente che di 300 case che si sfittano all’anno, solo il 10% può essere riassegnato subito. Gli appartamenti spesso sono distrutti, ecco perché non riusciamo a riassegnarli. Quest’anno dovremmo assegnarne 220, ma non arriviamo comunque al numero della sfittanza perché ci mancano i fondi”.
Si parla di 15.000 Euro per ogni “alloggio bombardato”.
E dunque quali le soluzioni per gli abitanti delle Dighe?
“Agli abitanti di Begato dico di essere fiduciosi perché c’è veramente la volontà di affrontarlo il problema di Begato. Ma se vogliamo risolverlo, io lancio al Sindaco una parola chiave: mobilità orizzontale. Non si può pensare di mettere sempre delle persone lì e non dare mai la possibilità di spostarsi”, conclude Cotena.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.