[vc_row][vc_column][vc_column_text]Genova – La storia infinita del ponte di via Giotto, a Sestri Ponente, che oggi chiude nuovamente al traffico dopo l’apertura natalizia, dipende dalla vecchia legge sugli appalti.
Almeno così spiega l’assessore ai Lavori Pubblici e Manutenzioni, Paolo Fanghella, che questo pomeriggio in Sala Rossa ha puntualizzato: “I lavori di via Giotto sono nati quando era in vigore una vecchia normativa sugli appalti che fa sì che le utenze non rientrino nella tempistica contrattuale stabilita dall’appalto”.
Cosa significa?
Significa che il Comune, in caso di lungaggini, non può prevedere delle penali ma solo sollecitare.
“È difficile costringere chi esegue questo tipo di opere a stare nei tempi – continua Fanghella – e il problema di via Giotto non riguarda le opere edili ma dipende dai sei mesi di tempo che si sono presi per spostare le fibre ottiche“.
“Anche se non sono d’accordo che il disagio sia così importante dal punto di vista commerciale perché non c’è un blocco totale all’accessibilità di Sestri, faremo di tutto per andare incontro alle esigenze dei cittadini e dei commercianti” conclude Fanghella.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.