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Genova – “Oggi abbiamo dei dati, degli indicatori dello stato di salute della popolazione, che non stiamo leggendo. Trovo strano che la nostra città, che è la sesta più grande d’Italia, pur avendo ottimi dati sulla salute, non abbia uno statistico che possa analizzarli e offrirli agli amministratori in modo tempestivo e operativo. Il Comune deve attrezzarsi per capire quali siano le criticità di alcune fette di popolazione”.
È un appello alle istituzioni quello che Valerio Gennaro, epidemiologo del Policlinico San Martino e membro ISDE – Medici per l’Ambiente, lancia dal convegno sull’inquinamento e le malattie correlate, organizzato da Rinascimento Genova il 10 gennaio scorso a Palazzo Ducale.
In effetti, sono anni che i dati epidemiologici sulle 25 circoscrizioni genovesi mostrano che in alcuni quartieri ci si ammala di più.
Prà, Rivarolo, Bolzaneto, Cornigliano e San Fruttuoso sono le zone più a rischio, precisa Gennaro: “Nell’area stessa di ponte Morandi, Bolzaneto e Rivarolo, abbiamo ogni anno 40, 50 e fino a 60 decessi in più rispetto al previsto”.
Per Gennaro, dunque, le istituzioni “dovrebbero ripartire dalla salute collettiva, che non è una questione di partito ma riguarda tutti, e guardare a questo check up collettivo” per valutare le scelte future di programmazione sanitaria, di lotta all’inquinamento, e di destinazione del budget.
“Certe zone subiscono l’inquinamento industriale, l’inquinamento da traffico, soffrono per la mancanza di servizi”, continua Gennaro che poi affonda: “Vedo persone che vivono in avanzi di territorio, senza spazio, senza verde, senza marciapiedi. Questo non è accettabile”.
Quindi conclude: “Il mio sogno per il nuovo viadotto Polcevera è che si crei un sistema chiuso, con impianto di filtraggio dell’aria, per restituirla pulita ai cittadini che vivono nelle vicinanze e non appioppargli gli avanzi d’aria scaricata dai camion“.
Simona Tarzia
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.