Roma – Anche i fidanzati, i conviventi e, più in generale, gli “affetti stabili” sono compresi nei “congiunti” citati nell’ultimo DPCM approvato ieri sera, quello che apre la strada alla cosiddetta Fase 2 e che permetterà di incontrare i propri familiari, al di fuori delle urgenze, dei motivi di salute e di quelli lavorativi, a partire dal 4 maggio.
Ulteriori precisazioni saranno pubblicate nei prossimi giorni sul sito della Presidenza del Consiglio, nella sezione FAQ, cioè quella delle domande poste più di frequente.
La polemica montata in queste ore sul termine “congiunti” è derivata dalla definizione che ne dà l’articolo 307 del Codice Penale che stabilisce: “Agli effetti della legge penale, s’intendono per i prossimi congiunti gli ascendenti, i discendenti, il coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, i fratelli, le sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti”. Non sarebbero compresi dunque i partner conviventi o i fidanzati che, tuttavia, verranno inclusi grazie all’interpretazione precisata da Palazzo Chigi.
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