Camogli – Le connessioni. Questo il fil rouge della quarta edizione del Festival della Comunicazione, iniziato ieri a Camogli.
“Essere connessi è molto più che lo slogan del nostro ipertecnologico secolo” recita la brochure che ci viene consegnata al momento dell’accredito in sala stampa e che prosegue così: “Le connessioni sono legate alla natura umana e coinvolgono le società, la storia, i sistemi economici e di governo, le nostre abitudini, le nostre identità, il nostro pensiero”.
Tanti gli ospiti di oggi. Seguitissimo l’intervento di Walter Veltroni, fondatore del Partito Democratico ed ex Sindaco di Roma, che in piazza Battistone pontifica sulle “Connessioni tra politica, cultura e società civile”.
La chicca che fa andare in visibilio il pubblico, però, parla di sentimenti: “Oggi le connessioni passano troppo attraverso le fibre e troppo poco attraverso il cuore”.
Già. Il cuore. Con queste premesse speriamo in una bella intervista che ci spieghi come la Sinistra, finalmente, possa recuperare il suo elettorato.
Invece, quando lo avviciniamo, Veltroni si rifiuta di rispondere, fa una foto con un amico e scappa via.
“Senza connessioni non c’è conoscenza”. Uno slogan che mi rimbomba nella testa insieme a una canzone di Mina: “Parole, parole, parole”…
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.