Genova – “Sacchi di rifiuti domestici vengono lanciati dalle finestre o trovati sparsi un po’ ovunque ai piani, insieme a escrementi e vomito di natura decisamente umana. Sputi ovunque sulle pareti e sugli specchi, in particolare degli ascensori e dei montacarichi”.
È una lunga lista di inciviltà il resoconto compilato dalle ditte di pulizie che operano al Quartiere Diamante, come lungo è l’elenco dei lasciti generosi di ingombranti negli spazi comuni: frigoriferi, due materassi matrimoniali, tavoli, cassettiere, una lavatrice, una cappa aspirante, una poltrona, una cucina, attrezzatura per palestra, slittini…
Un comportamento di pochi che danneggia tutti e che sta raggiungendo livelli di pericolo.
I condòmini virtuosi sono preoccupati che si possa sviluppare un incendio: “Ci abbandonano anche le bombole del gas”, tengono a sottolineare con evidente apprensione mentre contestano ad A.R.T.E. un colpevole ritardo nella rimozione.
Le zone comuni degli edifici del quartiere, infatti, non sono di competenza di AMIU ma di A.R.T.E., l’Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia che amministra il patrimonio di edilizia popolare del Comune di Genova e che, nel corso di una riunione alla quale avevano partecipato le quattro ditte di pulizie che operano in zona e il Comitato Quartiere Diamante, si era presa l’impegno di rimuovere gli ingombranti nel più breve tempo possibile.
“C’è anche chi tiene le taniche di benzina nelle cantine. Noi lo abbiamo segnalato ad A.R.T.E. ma non interviene” continuano i residenti, stanchi delle promesse solenni di impegno che si spengono una volta finiti il clamore mediatico e l’emergenza: “Con l’appello al Sindaco, nostro e di Digavox – il docu film che vede Fivedabliu coautore insieme al regista Ugo Roffi e a Ludovica Schiaroli, N.d.A. -, eravamo riusciti ad ottenere l’attenzione delle istituzioni ma poi la vicenda tragica del crollo del Morandi ha smorzato i riflettori che si erano accesi su Begato“, commentano amaramente senza risparmiare una frecciata alla dirigenza di A.R.T.E.: “Perché questa azienda continua a percepire l’8% sulle spese che paghiamo se poi non amministra niente?”.
Insomma, dopo le rassicurazioni e il fragore degli applausi, i dati negativi per ora restano e restano pure gli ingombranti, che infestano i caseggiati e trasformano i luoghi in degrado.
Simona Tarzia
QUI il resoconto sulla situazione dei caseggiati
La nostra rassegna stampa sul Quartiere Diamante:
12 settembre 2017: Vivere nelle Dighe di Begato
17 maggio 2018: Commissioni itineranti: il Municipio V in seduta pubblica al Quartiere Diamante
9 giugno 2018: Begato: alla Diga Bianca presunti abusivi svuotano l’appartamento di un uomo deceduto e ci si installano
11 giugno 2018: La periferia la inventano quelli che hanno studiato. Così Gavino Lai difende il Diamante
15 giugno 2018: Dopo la campagna di sensibilizzazione partita con #digavox, il 18 giugno il Sindaco Bucci incontrerà i cittadini del diamante
19 giugno 2018: Quartiere Diamante, rimandato a settembre
20 giugno 2018: Toti risponde al Sindaco Bucci: Oggi il Comune non ha un apparato in grado di gestire l’edilizia ERP al posto di A.R.T.E.
18 luglio 2018: Begato: in arrivo 4 milioni e 600mila euro per riqualificare il quartiere
19 luglio 2018: Firmata nuova convenzione tra Comune e A.R.T.E., l’annuncio di Piciocchi ieri a Begato
Simona Tarzia e Fabio Palli hanno collaborato alla realizzazione di DigaVox , il docu-film sull’emergenza abitativa alle Dighe di Begato.
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.
Non solo alle dighe succede questo, ma in un po’ tutta Begato. Noi abbiamo dovuto togliere di nostra spontanea volontà cumuli e cumuli di mobili, elettrodomestici ecc, per colpa di abusivi che le mettevano ovunque per il palazzo.
Chi lavora in ARTE dovrebbe iniziare a controllare veramente come stanno le cose. Fare spesso sopralluoghi, controllare gli allacci elettrici ecc (spesso gli abusivi, e non, si attaccano abusivamente alla luce), gli ascensori e comunque come la gente vive veramente in certi palazzi.
Se inoltre arrivano molte lamentele riguardo ad un dato inquilino, fare i controlli ed eventualmente buttarlo definitivamente fuori. Non che fanno addirittura il contratto casa a chi ha buttato giù la porta ed è entrato illegalmente! Scavalcando di fatto tutta la graduatoria..e poi dicono che case vuote non ce ne sono! Ma se le si dà solo agli abusivi!!!!
E gli abusivi non sono sempre famiglie senza dimora, è anche gente che fa venire i suoi parenti ad abitare vicino, hanno macchine ecc, quindi insomma chi ha una o più auto non penso proprio che sia così disperato. Ma all’ARTE non sembra fregare..vorrei tanto sapere cosa fanno gli impiegati tutto il giorno in ufficio.
Non potrebbero assumere più gente e soprattutto più giovani e iniziare veramente a fare le cose? A controllare, ad essere più rigidi contro l’abusivismo, ad allontanare chi fa cose illegali (spargere spazzatura, sputare, dare fastidio agli altri inquilini con schiamazzi, musica alta tutto il giorno, urla, allacciarsi alla luce ecc?). Sempre se ovviamente in ARTE non ci sia qualcuno a cui tutto questo fa interesse…