A tutti è contestato anche il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti
Verbania – Ci sono nuovi sviluppi nell’inchiesta sull’incidente della funivia del Mottarone che lo scorso 23 maggio ha causato quattordici vittime. Sale a quattordici, infatti, il numero degli indagati elencati nella richiesta di incidente probatorio notificata oggi, tra questi anche due società che rispondo per la responsabilità amministrativa degli enti: Ferrovie del Mottarone e la Leitner, azienda che produce impianti a fune e che si occupava della manutenzione dell’impianto.
Sono dunque undici gli indagati che si aggiungono ai tre fermati e poi scarcerati nei giorni successivi all’incidente.
Tra questi Anton Seeber, presidente del Consiglio d’amministrazione della Leitner, e Martin Leitner, consigliere delegato della stessa azienda. E poi Peter Rabanser, dirigente responsabile del Customer Service della Leitner, delegato per l’ambiente e la sicurezza degli impianti a fune, e Rino Fanetti, dipendente Leitner, che ha eseguito la testa fusa della fune traente superiore della cabina 3, quella precipitata lo scorso 23 maggio.
A tutti è contestato anche il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti. Gli altri reati, già noti nelle indagini, sono la rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, aggravata dal disastro, e un reato di falso contestato al solo Gabriele Tadini, il caposervizio, unico rimasto ai domiciliari.
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