25 aprile, Crucioli: Pinotti e Toti usano la Resistenza per giustificare l’invio di armi all’Ucraina

Uniti per la Costituzione sarà in piazza per dire “no alla strumentalizzazione dei nostri nonni partigiani”

Genova – In piazza il 25 aprile per dire no all’invio di armi in Ucraina e no “alla strumentalizzazione dei nostri nonni partigiani”.
Lo ha annunciato Mattia Crucioli, stamattina, nel corso della presentazione del suo programma da candidato sindaco di Genova.
Il senatore di Alternativa, in corsa per palazzo Tursi con la lista “Uniti per la Costituzione”, ha bacchettato il mondo politico che in maniera “bipartisan” cerca di accomunare l’esperienza della Resistenza alla guerra di oggi in Ucraina.
“L’ex ministra della Difesa e attuale presidente della Commissione Difesa del Senato, Roberta Pinotti – ha sottolineato Crucioli -, è stata tra i primi ad affermare la necessità dell’invio di armi” appellandosi al fatto che “anche i partigiani hanno avuto sostegno e munizioni dagli alleati”.

E quello della spesa militare è un altro tema caldo della politica, soprattutto dopo l’approvazione, ieri, del Documento di Economia e Finanza. Spiega Crucioli che “il Governo nel Def ha mascherato l’aumento di spesa per le armi dicendo che ci sarà una riduzione delle spese correnti ma tacendo che questo vuol dire meno servizi”. Sì, perchè tra le spese correnti ci sono ad esempio le erogazioni necessarie per le prestazioni sociali.

Ma in questa propaganda “il Governo del partito unico” non è solo, punta il dito Crucioli che ricorda come lo stesso presidente della regione “ha dichiarato recentemente che chi critica la fornitura di armi ai combattenti ucraini che difendono il loro Paese, chi critica l’aumento delle spese militari per difendere le nostre democrazie, allora non festeggi il 25 aprile”.

Un “coro univoco”, fa notare Crucioli, che “profanerà la cerimonia del 25 aprile con la peggiore retorica interventista che i partigiani avrebbero avversato e in parte ancora avversano. Lo dimostrano le parole del presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo“.
E Pagliarulo ha spiegato più volte che la situazione della seconda guerra mondiale era diversa rispetto a oggi. Gli alleati che hanno armato i partigiani erano in guerra con la Germania nazista ma noi non siamo in guerra con la Federazione rissa, ad esempio. O ancora: gli alleati armarono chi lottava contro il nazifascismo mentre noi diamo le armi alle milizie filonaziste del Battaglione Azov.
Per questo abbiamo organizzato “una manifestazione civile” proprio per l’anniversario della Liberazione e “saremo in piazza Matteotti a contestare Toti, Bucci e l’ex presidente della Corte Costituzionale, Gianmaria Flick, tutti a favore dell’invio di armamenti a Kiev”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.